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Aero, è nata l’Associazione italiana delle fonti rinnovabili offshore

E’ stata costituita un’associazione di categoria per l’eolico e altre fonti energetiche rinnovabili offshore denominata L’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore (AERO).

AERO ha sede a Roma e annovera tra i soci fondatori le società Acciona Energia, Agnes, BayWa re Progetti, BlueFloat Energy Holdings Italia, Fred Olsen Renewables Italy, Galileo Green Energy, Renantis Italia, Repower Wind Offshore, Saipem e Tozzi Green. Fulvio Mamone Capria, l’ex capo dell’associazione italiana per la protezione degli uccelli LIPU, è il primo presidente di AERO.

AERO ha affermato di voler promuovere lo sviluppo dell’energia eolica offshore e di altre fonti di energia rinnovabile offshore, tra cui il fotovoltaico galleggiante e l’energia delle onde di marea. L’ente di categoria ha affermato che contribuirà “alla definizione di un quadro normativo chiaro, stabile e trasparente che aiuti il ​​settore a crescere non solo in termini di capacità installata ma anche nella costituzione di una filiera italiana che contribuisca alla crescita economica del Paese attraverso la creazione di posti di lavoro e ricchezza”.

Le energie rinnovabili dal mare secondo Aero costituiscono una grande opportunità: 8,5 GW al 2030 garantirebbero una produzione di 25,5 TWh, pari al 7% del fabbisogno elettrico nazionale, un risparmio di quasi 13.000 tonnellate di CO2 e 2,2 milioni di tonnellate di petrolio, 145.000 nuovi posti di lavoro con un investimento di circa 25 miliardi di euro.

«Con i suoi 8.300 chilometri di coste, la sua rete portuale e una posizione baricentrica nel bacino del Mar Mediterraneo, l’Italia può e deve giocare un ruolo di primo piano nella promozione e nello sfruttamento delle Energie Rinnovabili Offshore – ha dichiarato il presidente di Aero, Fulvio Mamone Capria -. Al Governo chiediamo elaborare un piano di gestione dello spazio marittimo, di approvare gli accordi relativi alle Zone Economiche Esclusive con i Paesi confinanti e di pianificare idonei interventi infrastrutturali nelle zone portuali strategiche», «Le fonti green costituiscono non solo una risposta all’esigenza della lotta al cambiamento climatico, ma anche alle questioni legate alla sicurezza energetica, alla creazione di competenze professionali e know how che saranno sempre più richieste con la transizione ecologica – ha sottolineato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto -. Il compito del Ministero è velocizzare, per le parti di nostra competenza, le procedure autorizzative per garantire tempi certi alle imprese che investono”.

Fonti: WindPower Monthly, Ansa

Via col Vento

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