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Intervista esclusiva a Henrik Stiesdal, pioniere dell’industria eolica

Abbiamo intervistato Henrik Stiesdal, fondatore, direttore tecnico e membro del consiglio di amministrazione della omonima impresa Stiesdal, il cui scopo principale è quello di sviluppare e commercializzare tecnologie ad alto impatto sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. Pioniere dell’energia eolica e della relativa industria.

Dottor Stiesdal, può essere considerato il pioniere dell’energia eolica. Cosa l’ha spinta a costruire la prima turbina nel 1976? Quali sono state le motivazioni e le idee alla base di questo progetto?

A quel tempo, la mia motivazione era quella di creare energia a basso costo per lazienda di famiglia. Non avevo in mente nulla di più grande e il concetto di cambiamento climatico non era realmente noto quando ho iniziato, nel 1976. Era difficile da capire, ma non troppo difficile per qualcuno con un interesse per la matematica e la fisica. Credo di aver condiviso la stessa motivazione della maggior parte degli altri pionieri al momento, per esempio un desiderio piuttosto ristretto di stabilire l’indipendenza energetica nella loro azienda o abitazione. Per l’industria che si è sviluppata dalle attività pionieristiche, la motivazione principale era commerciale. Qui c’era un nuovo e aperto campo di business; le aziende ci sono andate per sfruttare le opportunità commerciali.

Una volta realizzato, fu soddisfatto del suo primo lavoro? Il risultato di quel lavoro pionieristico mantenne le sue aspettative e le sue previsioni, o si aspettava altro o di più (o di meno)?

Non ero pienamente soddisfatto all’inizio, ma con alcune modifiche iniziò a lavorare davvero bene e ha funzionato per molti anni. Davvero non avevo previsioni o aspettative: volevo solo una turbina per abbassare la bolletta energetica dell’azienda di famiglia. Questo è cambiato quando sono entrato nel settore eolico propriamente detto, progettando una turbina commerciale per il partner con cui avevo collaborato, Karl Erik Jorgensen. Era un eccellente artigiano, ma non aveva un background teorico; così io ho fatto il progetto e lui ha fatto la lavorazione e l’assemblaggio. Il primo prototipo uscì nel 1978 e le prime turbine commerciali nel 1979. Non avevamo il potere di costruire una vera fabbrica, così abbiamo deciso di trovare un licenziatario per la nostra tecnologia. Quel licenziatario è diventato Vestas; abbiamo fatto l’accordo nell’autunno del 1979 ed è in questo modo che hanno esordito nell’eolico. Così, la realtà è cresciuta in qualcosa che non mi sarei mai aspettato.

Nel 1979 ha venduto la licenza per il design commerciale a Vestas. Dodici anni dopo, nel 1991, ha realizzato il primo parco eolico offshore al mondo. Ha dato il via all’industria eolica di oggi, possiamo giustamente affermare. Da allora, l’eolico ha fatto grandi passi avanti ed entro quest’anno sarà raggiunto 1 GW di produzione di energia elettrica dal vento. Quali problemi critici deve affrontare oggi? Quale sarà l’evoluzione del settore eolico, secondo la sua esperienza?

Sì, il settore si è sviluppato enormemente, ben oltre le aspettative di chiunque nei primi anni. Ci sono diversi problemi critici oggi. La tecnologia è maturata, quindi i problemi non sono tecnologici ma coprono una vasta gamma di sfide: autorizzazioni di lunga durata; accettazione locale per l’eolico onshore; rischi reali e percepiti di cambiamenti nelle condizioni quadro, o anche l’assenza di condizioni quadro robuste. Vincoli della catena di approvvigionamento; elevata pressione sui prezzi che porta i fornitori di turbine a lottare con la redditività.

Confido che l’industria eolica supererà queste sfide e continuerà a svilupparsi e a svolgere un ruolo sempre più importante nella lotta al cambiamento climatico.

Quale ruolo gioca l’eolico negli obiettivi di decarbonizzazione che la scienza globale del clima comunica da molto tempo e nelle politiche di mitigazione? E, in particolare, per quelli dell’UE e del Fit per 55?

L’eolico svolge un ruolo centrale nello sforzo di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione necessari per evitare il disastro climatico. In alcune parti del mondo, il vento fornisce energia a basso costo e più stabile di qualsiasi altra fonte rinnovabile, in altre parti è il fotovoltaico.

L’energia eolica offshore è destinata a fornire il 50% di tutta l’elettricità nell’UE entro il 2050. Nessun’altra singola fonte di elettricità rinnovabile può fornire tale quantità.

In quali direzioni di sviluppo si sta muovendo la sua impresa, la Stiesdal? Quali sono i principali progetti che sta portando avanti?

Siamo attivi in quattro campi delle tecnologie di mitigazione dei cambiamenti climatici: eolico offshore galleggiante, stoccaggio di energia, elettrolizzatori a idrogeno e combustibili carbonio-negativi.

Le prime tre tecnologie mirano alla riduzione delle emissioni, la quarta mira all’estrazione di CO2 dall’atmosfera. Stiamo attualmente realizzando i seguenti progetti: lo sviluppo di una produzione della nostra prima fondazione galleggiante da 15 MW; lo sviluppo del nostro primo impianto di accumulo termico da 2 MW. Lo Sviluppo e la messa in servizio del nostro primo elettrolizzatore a idrogeno da 3 MW. Lo sviluppo e installazione del nostro primo impianto di cattura del carbonio e produzione di combustibile da 20 MW.

Quasi un anno e mezzo fa ho visitato per la prima volta un parco eolico (a Collarmele, L’Aquila, Abruzzo). Ho ascoltato il meraviglioso suono del vento che muoveva le pale. Mi sono subito innamorato di questa tecnologia.

Grazie, personalmente, per il suo lavoro, per le sue idee e per l’impulso che ha dato all’industria eolica.

English version

We interviewed Henrik Stiesdal, founder, technical director and board member of Stiesdal company (whose main purpose is to develop and market high impact technologies on climate change mitigation). Pioneer of wind energy and its industry.

Dr.Stiesdal, you can be considered the Wind power pioneer. What prompted you to build the first turbine in 1976? Which were motivations and ideas behind that project?

At the time, my motivation was to establish low-cost power at the family farm. I did not have anything larger in mind, and the notion of climate change was not really known when I started, in 1976. It was hard to figure out, but not too hard for someone with an interest in mathematics and physics. I believe that I shared the same motivation as most of the other pioneers at the time, i.e. a quite narrow-minded desire to establish energy independence at their farm or dwelling. For the industry that grew out of the pioneering activities the main motivation was commercial. Here was a new and open business field; the companies went into it to exploit the commercial opportunities.

Once it was done, were you satisfied with your first work? The result of that pioneering work, kept your expectations and your forecasts, or did you expect other or more (or less)?

I was not fully satisfied at first, but with some modifications it came to work really well and operated for many years. I did not really have any forecasts or expectations – just wanted a turbine to lower the energy bill on the family farm. This changed when I entered the wind industry proper by designing a commercial turbine for the partner I had teamed up with, Karl Erik Jorgensen. He was an excellent craftsman but did not have a theoretical background, so I did the design, and he did the machining and assembly. The first prototype came up in 1978, and the first commercial turbines in 1979. We did not have the power to build a genuine factory, so we decided to find a licensee for our technology. That licensee became Vestas; we made the agreement in the fall of 1979, and this is how they got started in wind. So – reality grew into something that I had never expected.

In 1979 you sold license to commercial design to Vestas. Twelve years later, in 1991, you installed the world’s first offshore wind farm. You kick-started, we can rightly affirm, today’s wind industry. Since then, wind has made great strides and within this year will be reached 1 GW of electricity production by wind. Which critical issues does it face today? Which will be the evolution of the wind industry, according to your experience?

Yes, the industry has developed tremendously, way beyond anybody’s expectations in the early years. There are several critical issues today. The technology has matured, so the issues are not technological but cover a wide range of challenges. Long duration permitting. Local acceptance for onshore wind. Real and perceived risks of changes in frame conditions, or even the absence of robust frame conditions. Supply chain constraints. High price pressure leading to turbine suppliers struggling with profitability. I am hopeful that the wind industry will overcome these challenges and will continue to develop and play an ever more important role in the fight against climate change.

Which role does wind play in the decarbonisation goals that global climate science has been communicating since a long time and in mitigation policies? And, in particular, for those of the EU and the Fit for 55?

Wind plays a central role in the effort to meet the decarbonization goals that are required to avoid climate disaster. In some parts of the world, wind provides lower-cost and more stable power than any other renewable source, in other parts it is solar PV. Offshore wind is set to deliver 50% of all electricity in the EU by 2050. No other single source of renewable electricity can deliver this amount.

In which directions of development is your company, Stiesdal, moving? Which are the main projects it is carrying out?

We are active in four fields of climate change mitigation technologies – floating offshore wind, energy storage, hydrogen electrolyzers and carbon-negative fuels. The first three technologies aim for reduction of emissions, the fourth aims for extracting CO2 from the atmosphere. We are currently doing the following projects: Development an manufacturing of our first 15 MW floating foundationDevelopment of our first 2 MW thermal storage plantDevelopment and commissioning of our first 3 MW electrolyzer. Development and installation of our first 20 MW carbon capture and fuel production plant.

Almost a year and a half ago, I visited for the first time a wind farm (in Collarmele, L’Aquila, italian Abruzzo region). I listened to the wonderful sound of the wind moving its blades. I immediately fell in love with this technology. Thank you, by my personal side, for your work, for your ideas and for the impetus you gave to the wind industry.

Foto: gentile concessione di Henrik Stiesdal; foto in evidenza, Ufficio europeo dei brevetti

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