Richieste di connessione per 100 GW, ma potenziale di 200 GW
E’ quanto emerso da Anie Federazione ed Elettricità Futura al convegno “Eolico offshore galleggiante: le opportunità di crescita della filiera italiana” tenutosi a Roma, lo scorso 18 settembre.
Anie è la Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, mentre Elettricità Futura è la principale associazione nazionale delle industrie del settore elettrico. L’energia eolica offshore è un’attività capital intensive, hanno ribadito al convegno le due organizzazioni, e sbloccare gli investimenti necessari richiede regole e provvedimenti chiari e certi a lungo termine.
L’Italia è il terzo mercato a livello mondiale per potenziale di sviluppo dell’eolico offshore galleggiante e, in prospettiva, leader della filiera tecnologica in Europa. Per concretizzare queste opportunità è importante disporre di un quadro normativo e regolatorio stabile a lungo termine per abilitare i nuovi investimenti e velocizzare gli iter autorizzativi dei nuovi impianti.
In coerenza con il REPowerEU, il Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura prevede 85 GW di nuovi impianti a fonte rinnovabile nel periodo 2022-2030 (di cui 25 GW eolico) per portare la potenza totale rinnovabile installata in Italia a 143 GW. Secondo l’Osservatorio Permitting di ANIE Federazione, alla data del 30 giugno 2023 erano depositate presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica istanze di progetti di impianti a fonte rinnovabile per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per complessivi 108 GW.
Secondo dati Terna, a fine 2021 la potenza totale rinnovabile in Italia era pari a 58 GW. Nel 2022 sono stati installati 3 GW di rinnovabili in Italia, 11 in Germania, 6 in Spagna e 5 in Francia, numeri che danno evidenza della necessità di accelerare notevolmente il rilascio di nuove autorizzazioni nel nostro Paese. Per il 2023, infatti, la stima dell’installato elaborata da ANIE Federazione ed Elettricità Futura, in base a dati Terna, è di 6 GW di rinnovabili.
Sono 76 i GW di rinnovabili da installare in Italia dal 2024 al 2030 per centrare l’obiettivo. Considerando che circa 8 GW degli impianti esistenti dovranno essere sostituiti perché obsoleti, per raggiungere i 143 GW al 2030 sarà necessario realizzare oltre 12 GW all’anno, con notevoli vantaggi per l’economia e l’occupazione nazionale. Si tratta di un percorso che permetterà di creare in Italia 360 miliardi di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro al 2030. In questo contesto, l’eolico offshore flottante in Italia è la tecnologia più giovane e secondo gli studi del Politecnico di Torino ha un potenziale di 207,3 GW, pari a 3,4 volte la potenza rinnovabile totale installata al 2022. Secondo il Global Wind Energy Council, l’Italia è il terzo mercato a livello mondiale per potenziale di sviluppo dell’eolico galleggiante, con l’Europa area geografica leader per le tecnologie eoliche offshore.
Per Filippo Girardi, presidente di Anie Federazione, “i fondali del Mediterraneo non consentono l’ancoraggio sul fondale marino e richiedono, invece, i sistemi galleggianti che non sono così diffusi a livello globale. L’Europa ha oggi un ruolo di leadership su queste tecnologie. Determinante sarà la sinergia tra i vari attori della filiera e il sincronismo dei loro investimenti, in un quadro normativo che agevoli e acceleri le iniziative, unitamente ai sistemi di accumulo“. Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, ha osservato che “bisogna lavorare per rendere competitivo l’eolico offshore flottante. Inizialmente anche il solare comportava costi più elevati, che nel giro di pochi anni sono drasticamente calati. Disporre di un quadro autorizzativo efficace aiuterà certamente anche questo settore innovativo. Possiamo sviluppare la filiera nazionale facendo leva sui primati industriali raggiunti dall’Italia a livello europeo nei settori del ferro e dell’acciaio e nella produzione di piattaforme galleggianti“.
Fonti: Ansa, Elettricità Futura
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