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Da oggi in vigore la RED III, nuova Direttiva UE sulle energie rinnovabili

La nuova direttiva sulle energie rinnovabili è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, lo scorso 31 ottobre. La cosiddetta “Red III” (Renewable Energy Directive) sarà in vigore da oggi; il testo era stato approvato dal Consiglio Ue, in rappresentanza dei 27 Stati membri, il 9 ottobre scorso, dopo il voto del Parlamento a settembre.

Punti chiave

L’obiettivo più importante della Red III è quello vincolante di portare le rinnovabili al 42,5% del consumo finale lordo di energia al 2030, dieci punti percentuali in più rispetto alla Red II. Inoltre, agli Stati membri è richiesto l’impegno collettivo, non vincolante, di arrivare al 45% di rinnovabili, in linea con il piano REPowerEU presentato a maggio 2022 da Bruxelles.

In particolare, il testo vuole ridurre i tempi per autorizzare i nuovi progetti e potenziare quelli esistenti. Ad esempio, è fissata in 12 mesi la durata massima delle procedure per le autorizzazioni, nelle cosiddette “aree di accelerazione” per le fonti rinnovabili, quelle dove gli impianti non dovrebbero avere impatti ambientali significativi, come siti industriali, parcheggi, terreni degradati non utilizzabili per l’agricoltura. Lo sviluppo delle rinnovabili sarà poi considerato di prevalente interesse pubblico in modo da limitare possibili dispute locali e contenziosi legali.

Industria

Per quanto riguarda le industrie, la direttiva prevede che questo settore aumenterà ogni anno l’uso di energie rinnovabili dell’1,6%. Gli Stati membri hanno concordato che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria dovrebbe provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030; si salirà poi al 60% entro il 2035.

Gli Stati membri potranno scontare del 20% il contributo di tali combustibili nelle industrie a due condizioni:

  • se il contributo nazionale degli Stati membri all’obiettivo generale vincolante dell’Ue soddisfa il contributo previsto;
  • se la quota di idrogeno da combustibili fossili consumata nello Stato membro non sarà superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035.

Trasporti

Nel campo dei trasporti, spiega il Consiglio, gli Stati membri potranno scegliere tra due target vincolanti al 2030:

  • ridurre del 14,5% l’intensità dei gas serra grazie all’uso di energie rinnovabili;
  • oppure raggiungere almeno il 29% di energie rinnovabili nel consumo finale di energia nel settore.

Le nuove norme, inoltre, stabiliscono un obiettivo vincolante combinato, pari al 5,5% della quota di rinnovabili fornite nei trasporti, per i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e per i combustibili rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno verde e combustibili sintetici a base di H2).

All’interno di questo obiettivo, è previsto un requisito minimo pari all’1% di combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO).

Edifici

In tema di edifici, la Red III fissa un obiettivo indicativo pari ad almeno il 49% di energia rinnovabile nel 2030. Gli obiettivi per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici aumenteranno gradualmente, con un incremento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030.

Il tasso medio annuo minimo applicabile a tutti gli Stati membri è integrato con ulteriori aumenti indicativi, calcolati appositamente per ciascun Paese.

Qui il testo integrale della Direttiva 2023/2413 (RED III).

Qui per approfondire l’iter al Parlamento europeo della Direttiva.

Via col Vento

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