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UE, rinviata la legge sul Ripristino della Natura: Italia con i peggiori

Nessuna maggioranza, quindi nessun voto. Slitta a data da destinarsi la conferma da parte degli Stati membri dell’accordo sulla Legge Ue sul ripristino della natura. Preso atto dell’assenza di una maggioranza qualificata a sostegno dell’accordo già raggiunto con l’Eurocamera, la presidenza belga del Consiglio Ue ha deciso venerdì di non mettere il dossier in agenda lunedì 25 marzo al Consiglio Ue Ambiente per il via libera ministeriale. 

Secondo l’Ansa, Svezia, Italia e Paesi Bassi avrebbero espresso l’intenzione di votare contro la legge, mentre Finlandia, Polonia, Belgio e Ungheria di astenersi (che ai fini della maggioranza qualificata vale come un ‘no’). Per raggiungere la maggioranza qualificata è necessario che 15 Paesi su 27 che rappresentano almeno il 65% della popolazione totale dell’Ue votino a favore. L’accordo era stato già confermato dal Coreper, la riunione degli ambasciatori dei 27, nelle scorse settimane con il voto contrario di Italia e Svezia e l’astensione di Finlandia, Polonia, Paesi Bassi e Belgio. A cambiare gli equilibri in seno al Consiglio, dunque, sarebbe il veto di Budapest.

Accordo “ostaggio” di agricoltori, destra e Stati membri

Essendo un accordo già confermato, la presidenza di turno non può presentare emendamenti al testo, come ha fatto in passato per altri dossier (come le norme sulla due diligence delle imprese). Questo significa che, con la legislatura agli sgoccioli, non è da escludere che la conferma della legge passi direttamente in mano alla prossima legislatura. L’accordo viene ‘preso in ostaggio’ nel pieno delle proteste degli agricoltori che nei mesi scorsi hanno agitato la politica europea.

Tra i timori per la sicurezza alimentare trainati dalla guerra di Russia in Ucraina, la proposta è stata per mesi bersaglio politico anche da parte del centrodestra all’Eurocamera e da vari Stati membri, come l’Italia.

Nelle scorse settimane, e anche nel giugno scorso, anche WindEurope -l’associazione dell’industria eolica- aveva duramente stigmatizzato l’atteggiamento aggressivo della destra europea nei confronti di tale legge, in vista del voto al Parlamento europeo. La normativa europea sul ripristino della natura, concordata con i governi dell’UE, era stata poi approvata a fine febbraio, con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni.

La nuova legge, che fissa l’obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050.

La Legge è innovativa perché per la prima volta non disciplina solo la protezione delle aree naturali più importanti, ma introduce norme per ripristinare la natura dove è già degradata. Il regolamento stabilisce obiettivi e obblighi specifici e giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in determinati ecosistemi, da terreni agricoli e foreste agli ecosistemi marini, d’acqua dolce e urbani.

Fonte: Ansa, Parlamento europeo

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