Togni: “Il Decreto Energia ne prevede due, ma non bastano”

“L’infrastruttura per l’eolico offshore è da costruire, ma si sta costruendo. I porti sono in corso di individuazione. Ma oltre ai porti per l’installazione degli impianti, bisognerà trovare anche quelli per la manutenzione. Noi riteniamo che due porti (quelli previsti da Decreto energia per la costruzione delle piattaforme galleggianti per le turbine, ndr) non siano la soluzione per questa tecnologia. Ne serviranno almeno quattro, forse sei. E poi anche tutta la catena di approvvigionamento, l’acciaio, la lavorazione, i floater, le palificazioni, le pale. E’ tutto un percorso che va costruito“. Lo ha affermato il presidente di Anev (l’associazione nazionale energia del vento), Simone Togni, a margine di un convegno a Roma sull’eolico offshore, lo scorso luglio.

“L’eolico offshore sta finalmente disegnando un comparto industriale che possa seguire l’applicazione marina di una tecnologia matura – ha proseguito Togni –. L’eolico nel Mediterraneo dovrà trovare la forma dell’eolico flottante. E poi bisognerà chiudere il cerchio con un quadro normativo stabile e di lungo periodo“.

“Come Anev abbiamo indicato in 11 Gigawatt al 2040 quello che questa tecnologia può raggiungere – ha detto ancora il presidente di Anev -. Per fare questo”, oltre al Decreto Fer2, il decreto del Mase con gli incentivi per le rinnovabili innovative, pubblicato lo scorso 12 agosto, è necessario “un quadro di sviluppo della parte infrastrutturale. Tutto questo per evitare che succeda con l’eolico offshore quello che è successo con il fotovoltaico, cioè una crescita impetuosa ma non controllata, che non ha portato un beneficio in termini di crescita industriale del paese“.

Per l’eolico offshore, ha concluso Togni, “parliamo di 3,8 Gigawatt nel Fer2, di 2 Gw al 2030 nel Pniec (il piano nazionale integrato energia e clima,ndr). Sono numeri estremamente importanti. Già solo i 2 Gw al 2030 significherebbero una lavorazione di acciaio in quantità equivalente a quella che tutta l’Italia utilizza per gli altri scopi, un raddoppio di questi numeri“.

Fonte: Ansa