Secondo quanto affermato venerdì dal think tank energetico Ember, a marzo i combustibili fossili hanno rappresentato meno del 50% del mix energetico degli Stati Uniti per il primo mese in assoluto, trainati da un aumento di quasi un quarto della produzione di energia eolica e solare.
Il consumo di energia negli Stati Uniti raggiungerà livelli record nel 2025 e nel 2026, con un balzo di quasi il 3% quest’anno rispetto al massimo storico del 2024, secondo le previsioni del mese scorso dell’Energy Information Administration (EIA), in risposta alla crescente domanda da parte dei data center dedicati all’intelligenza artificiale.
Secondo uno studio condotto a dicembre e sostenuto dal Dipartimento dell’Energia, la domanda di energia dei data center triplicherà entro il 2028 e consumerà fino al 12% dell’elettricità del Paese. Energia NextEra prevede un aumento del 55% della domanda di energia nei prossimi 20 anni rispetto ai due decenni precedenti, ha affermato il CEO John Ketchum durante una conferenza tenutasi il mese scorso a Houston.
Fossili al 49,2%, rinnovabili al 24,4%

L’elettricità generata da combustibili fossili, tra cui carbone e gas naturale, è scesa al 49,2% a marzo, ha affermato Ember in un’analisi dei dati orari dell’EIA, in calo del 57% su base mensile.
È stata invece generata più energia utilizzando fonti rinnovabili come l’energia eolica e quella solare, che a marzo hanno raggiunto il massimo storico di 83 terawattora (TWh), pari al 24,4% della quota complessiva del mix energetico. Secondo l’EIA, quest’anno il settore dell’energia elettrica prevede di aggiungere 32 gigawatt di capacità di generazione solare, il che determinerà un aumento del 33% della produzione solare nel 2025.
“La realtà sul campo non è quella di un ritorno ai combustibili fossili negli Stati Uniti, è la continua crescita dell’energia solare ed eolica che sarà il motore dominante della crescita della produzione di energia elettrica“, ha affermato Nicolas Fulghum, analista senior di Ember.
(Reuters)






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