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Reti, rinnovabili, decarbonizzazione: le cose stanno lentamente e finalmente migliorando

Il nuovo contributo di Bruno Geschier, presidente del Comitato per l’Eolico offshore galleggiante del WFO (World forum offshore wind)

La transizione energetica globale è giunta al momento della verità. Il solare e l’eolico sono ora le fonti di nuova elettricità più economiche nella maggior parte delle regioni. I sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS) stanno crescendo più rapidamente di quasi tutte le altre tecnologie energetiche. L’elettrificazione dei trasporti, dell’industria e degli edifici sta accelerando. Eppure, una dura realtà attraversa tutti questi progressi: senza una rete moderna, ampliata e flessibile, le energie rinnovabili non possono crescere e la decarbonizzazione si bloccherà.

Senza rete, niente energie rinnovabili, nessuna decarbonizzazione” non è uno slogan, è una verità sistemica. Le reti elettriche sono i silenziosi facilitatori dell’azione per il clima. Determinano la velocità con cui l’energia pulita può connettersi, la sua affidabilità e la sua radicale sostituzione con i combustibili fossili.

È incoraggiante notare che il 2025 è diventato un anno spartiacque, caratterizzato da un impegno politico senza precedenti, da una riforma normativa e da una mobilitazione industriale per ricostruire e rendere le reti elettriche mondiali a prova di futuro, con l’accumulo al centro.

La rete è il collo di bottiglia e l’opportunità

In tutti i continenti, la congestione della rete, le lunghe code di interconnessione, l’invecchiamento delle infrastrutture e la mancanza di flessibilità rappresentano oggi i principali ostacoli alla diffusione delle energie rinnovabili. In molti mercati, i progetti di energia pulita sono pronti per essere realizzati, ma sono bloccati da vincoli di trasmissione o dalla lentezza dei permessi. Allo stesso tempo, l’elettrificazione di veicoli, riscaldamento e industria sta aggiungendo nuova domanda che le reti tradizionali non sono mai state progettate per gestire.

Questo è esattamente il motivo per cui le reti e i sistemi di stoccaggio e accumulo (BESS) devono essere considerati infrastrutture climatiche strategiche, al pari della generazione di energia da fonti rinnovabili. L’accumulo offre flessibilità, controllo della frequenza, riduzione dei picchi di potenza, capacità di black-start e resilienza. Le reti moderne, digitalizzate, interconnesse e potenziate, consentono alle energie rinnovabili di fluire dove servono, quando servono.

Nel 2025, governi, enti regolatori, aziende di servizi pubblici e leader tecnologici hanno finalmente iniziato ad agire su larga scala sulla base di questa comprensione.

Europa: dall’ambizione all’esecuzione

Poche regioni illustrano questo cambiamento più chiaramente dell’Europa. Il Clean Industrial Deal e il Pacchetto Reti Europee della Commissione Europea pongono l’elettrificazione, l’espansione della rete, lo stoccaggio e la competitività al centro della politica industriale e climatica. Questo è un riconoscimento decisivo del fatto che la decarbonizzazione è ormai una sfida infrastrutturale tanto quanto una sfida generazionale.

Ancora più sorprendente è la preparazione da parte della Commissione di un piano di modernizzazione della rete da quasi 1.200 miliardi di euro, mirato al potenziamento della trasmissione, alle interconnessioni transfrontaliere, allo stoccaggio di energia e ai corridoi dell’idrogeno. Non si tratta di un investimento incrementale; si tratta di una ricostruzione generazionale progettata per integrare ingenti volumi di energie rinnovabili, rafforzando al contempo la sicurezza energetica.

A livello nazionale, dopo stress e interruzioni, sono state intraprese azioni decisive. Il pacchetto di investimenti per la rete post-blackout del Portogallo, lanciato dopo il blackout iberico del 2025, ha destinato centinaia di milioni di euro alla resilienza della rete, a sistemi di controllo avanzati, allo stoccaggio e alle capacità di black-start. Dimostra una lezione fondamentale: resilienza e decarbonizzazione sono due facce della stessa medaglia.

La Spagna ha integrato gli investimenti pubblici con chiarezza normativa, fissando un rendimento regolamentato del 6,58% sulle attività della rete per il periodo 2026-2031, inviando un forte segnale agli investitori: lo sviluppo della rete non è solo necessario, ma anche finanziabile.

Il Great British Energy Act 2025 del Regno Unito aggiunge un altro modello efficace: un ente energetico pubblico incaricato di accelerare gli investimenti in energia pulita e infrastrutture di rete. Questa innovazione istituzionale coniuga interesse pubblico, pianificazione a lungo termine e ottimizzazione a livello di sistema, esattamente ciò che richiedono complesse transizioni di rete.

Asia e mercati emergenti: costruire su larga scala

La sfida della rete è ancora più evidente nelle economie in rapida crescita, dove la domanda cresce rapidamente parallelamente all’ambizione delle energie rinnovabili. La Politica Integrata per le Energie Rinnovabili del Gujarat 2025 dell’India si distingue per la promozione esplicita delle energie rinnovabili su larga scala, con l’integrazione dei sistemi BESS e connessioni di rete semplificate. Si tratta di un riconoscimento lungimirante della necessità di integrare sistemi di accumulo e di predisporre la rete fin dal primo giorno.

Anche la cooperazione regionale sta accelerando. L’ ASEAN Power Grid Resilience & Sustainability Alliance, lanciata nel 2025, mira a modernizzare le reti, abilitare flussi transfrontalieri di energie rinnovabili e armonizzare le normative nel Sud-est asiatico. Questo tipo di coordinamento è essenziale nelle regioni in cui le fonti rinnovabili variabili possono essere bilanciate a livello geografico, sbloccando un’efficienza di sistema molto maggiore.

La visione giapponese GX 2040, supportata da sostanziali sussidi per l’energia pulita, rafforza l’elettrificazione e la preparazione della rete come pilastri centrali della decarbonizzazione industriale, a ricordare che anche le economie avanzate necessitano di una continua reinvenzione della rete.

Momento globale: dagli impegni della COP all’azione delle utility

A livello globale, il Grid & Storage Funding Package della COP30 ha segnato un cambiamento atteso da tempo nella finanza per il clima. Concentrandosi esplicitamente sui colli di bottiglia della rete e sullo stoccaggio di energia, governi e istituzioni hanno riconosciuto che gli obiettivi sulle energie rinnovabili sono privi di significato senza infrastrutture di distribuzione.

Questa visione è condivisa dal settore privato. Sotto l’egida dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), il Global Utilities Joint Pledge on Grid Modernisation impegna le principali utility ad aumentare la capacità di produzione di energia rinnovabile di circa 2,5 volte entro il 2030, identificando chiaramente l’espansione e la flessibilità della rete come fattori abilitanti essenziali. La sola Utilities for Net Zero Alliance (UNEZA) rappresenta oltre 1.000 miliardi di dollari in investimenti pianificati per la transizione, gran parte dei quali destinati a reti, sistemi di stoccaggio e digitalizzazione dei sistemi.

Stati Uniti: innovazione, stati e pensiero sistemico

Negli Stati Uniti, i progressi sono stati ottenuti grazie ad azioni coordinate tra Stati federali e statali. La Federal-State Modern Grid Deployment Initiative promuove tecnologie di potenziamento della rete, come conduttori avanzati, sensori e sistemi di analisi, che aumentano la capacità delle linee esistenti in modo più rapido, economico e con un impatto ambientale inferiore rispetto ai soli sviluppi tradizionali.

Gli stati stanno spingendo ancora oltre. Il finanziamento di 12 milioni di dollari di New York per l’innovazione della rete, insieme alle diffuse riforme a livello statale su interconnessione, stoccaggio, centrali elettriche virtuali e modelli di business, dimostra come la leadership subnazionale possa innescare la trasformazione del sistema. Entro il 2025, quasi tutti gli stati degli Stati Uniti hanno avanzato leggi sulla modernizzazione della rete, riflettendo un ampio consenso: l’energia pulita richiede cavi più intelligenti.

Gli attori che trasformano la politica in acciaio, silicio e software

L’ambizione politica avrebbe poco senso senza gli stakeholder capaci di realizzarla. In tutto il mondo, si sta sviluppando un ecosistema diversificato.

Grandi aziende di servizi pubblici come NextEra Energy, Duke Energy Corporation, Iberdrola Power, EDF Power Solutions, E.ON e TAQA Group investono ogni anno decine di miliardi di dollari in ammodernamenti della rete, digitalizzazione, energie rinnovabili e stoccaggio. I loro piani di investimento, che spesso si estendono per decenni, riflettono un impegno strutturale verso sistemi energetici a zero emissioni nette.

I leader tecnologici come Hitachi Energy stanno favorendo questa transizione attraverso collegamenti HVDC, digitalizzazione della rete e integrazione di sistemi di accumulo di energia su larga scala, trasformando la complessità in affidabilità operativa.

I settori dell’innovazione e i finanziatori come National Grid Partners e BP Energy Partners stanno accelerando le tecnologie di potenziamento della rete, le previsioni basate sull’intelligenza artificiale e il controllo del flusso di energia, soluzioni che estraggono maggiore capacità dalle risorse esistenti migliorando al contempo la resilienza.

Per quanto riguarda la generazione, gli sviluppatori di energie rinnovabili come Neoen stanno dimostrando che i progetti pronti per la rete, spesso abbinati a BESS e modelli di trading innovativi, possono supportare attivamente la stabilità del sistema anziché metterla a dura prova.

Storage: la tecnologia chiave

In tutte queste iniziative, un tema è inequivocabile: l’accumulo di energia tramite batterie non è più un optional. Il BESS trasforma le fonti rinnovabili variabili in risorse programmabili, supporta il controllo di frequenza e tensione, consente la partenza in assenza di corrente e differisce i costosi interventi di potenziamento della rete. È il ponte tra ambizione e operatività.

Dagli aggiornamenti della resilienza del Portogallo alla politica integrata del Gujarat, dai finanziamenti della COP30 alle riforme statali degli Stati Uniti, lo stoccaggio è integrato come infrastruttura fondamentale, non un ripensamento.

Cablare il futuro

La transizione energetica non è più vincolata dalla tecnologia o dall’economia. È vincolata dai sistemi. Le reti – rafforzate, digitalizzate, interconnesse e abbinate all’accumulo – sono la leva decisiva.

Le iniziative del 2025 dimostrano che governi, autorità di regolamentazione, aziende di servizi pubblici e innovatori stanno comprendendo sempre di più questa realtà. Meritano riconoscimento e applausi per essere andati oltre la retorica e aver intrapreso il duro lavoro di ricostruzione della spina dorsale delle economie moderne.

Il messaggio è chiaro e inevitabile: niente rete, niente energie rinnovabili; niente energie rinnovabili, niente decarbonizzazione. La buona notizia è che il mondo si sta finalmente preparando per un futuro pulito.

di Bruno Geschier

* Bruno Geschier è il presidente del Comitato per l’Eolico offshore galleggiante del WFO (World forum offshore wind) ed è stato per 10 anni, fino a poco tempo fa, Direttore Vendite & Marketing di BW Ideol. Oltre a fornire servizi di consulenza senior e ad esplorare future opportunità di carriera a lungo termine nel settore delle energie rinnovabili e dell’eolico offshore, Bruno dedica la maggior parte del suo tempo a promuovere l’eolico offshore galleggiante presso i responsabili politici, le istituzioni finanziarie, gli sviluppatori di asset e le utility di tutto il mondo. È regolarmente relatore e presidente di eventi sull’eolico offshore negli Stati Uniti, in Asia e in Europa e co-organizza il più grande evento annuale al mondo dedicato esclusivamente all’eolico offshore galleggiante (FOWT, Floating offshore wind turbines), di cui è anche presidente fondatore del comitato scientifico e tecnico. Bruno ha avviato il gruppo di lavoro sull’Eolico offshore galleggiante di WindEurope, che ha presieduto per 3 anni, e fa parte del comitato consultivo di diverse iniziative internazionali del settore dell’eolico galleggiante.

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