Oggi, 15 giugno, si celebra la Giornata mondiale del Vento, il Global Wind day
Per celebrare questa Giornata, voglio raccontarvi di quando mi innamorai del vento e di quanto oggi ne sia innamorato.
Come vi ho già accennato qualche giorno fa (in realtà solo dieci, ma mi sembra già una vita), oltre due anni fa visitai per la prima volta un parco eolico: era il Windsol di Collarmele, in provincia dell’Aquila ed era il giorno dello Sciopero globale per il Clima del 2021. In quella giornata non c’erano manifestazioni a L’Aquila, ma solo a Pescara, e mi parve sciocco prendere l’auto, emettendo CO2 per andare a manifestare contro la crisi climatica, 100 km più in là.
Una giornata ventosa, l’ideale
Decisi, dunque, che il mio personale sciopero, la mia manifestazione l’avrei fatta insieme a loro: le pale eoliche che avevo più in prossimità.
Ricordo bene quella giornata, il cielo era coperto e c’era vento. Non lo sapevo ancora, ma era l’ideale per fare quella passeggiata tra quella sorta di alberi tecnologici. Lasciai la statale e mi inerpicai su una strada sterrata che porta alle pale. Le avevo di fronte a me, salendo. Giravano abbastanza, non fortissimo ma parecchio.
D’altra parte, anche a me girano spesso le pale.. sarà questo, chissà 🙂
Più mi avvicinavo, più le vedevo girare e crescere di dimensioni, più ero colto da una sorta di stupito rispetto. Finché mi fermai a un incrocio, in prossimità di quello che mi parve lì per lì un enorme albero che facesse girare con rapidità i propri grandi rami metallici.

Raffiche di vento e colpo di fulmine
Scesi dall’auto e fui subito investito da folate di vento piuttosto forti. Il sito si trova infatti sulle montagne intorno a Collarmele (835 metri di altitudine) e lì, credo, si stia ad almeno 100 metri più in alto, forse di più, ma non è rilevante. E’ rilevante che ci fosse vento e che le lame giravano belle spedite.
Mi guardai attorno quasi spaesato. Poi, d’istinto, alzai la testa verso la pala che mi era più vicina.
E fu allora, credo, che mi innamorai. Rimasi quasi ipnotizzato a osservare il movimento regolare del cerchio ideale tracciato dalle tre lame della “pala”. Poi l’incanto: mi resi conto che, filtrato il rumore delle raffiche di vento a quella quota, iniziai ad ascoltare un suono, nuovo, quasi incredibilmente sconosciuto fino a quel momento.
Era il suono meraviglioso del vento che, muovendo le pale e facendole girare, produceva (e produce) energia.
E in quel momento, passai dalle raffiche di vento al colpo di fulmine. Fu un istante e m’innamorai.
Vento, risorsa e tecnologia
Mi innamorai perché in quell’istante, nella mia mente, si concentrarono una serie di pensieri in contemporanea: la crisi climatica, il riscaldamento globale, la concentrazione in atmosfera di CO2, le emissioni, le fonti emittenti di climalteranti. I rapporti IPCC e i grafici di NASA e NOAA, gli ammonimenti del WMO e la scienza mondiale del clima.
Tutto insieme. E il pensiero contestuale che, invece, quel suono meraviglioso era il vento. Non solo il vento in quanto tale, ma il vento come tecnologia pulita, come energia rinnovabile. Come risorsa gratuita e potenzialmente infinita. Vento che produce energia facendo girare le pale eoliche.
Ed energia che alimenta le case, gli impianti civili, quelli industriali; i veicoli, gli apparecchi.
Un solo istante e mi innamorai, pensando a tutto questo.
In quella che per me è, ormai e da allora, la visione windpunk della vita e del mondo.

Giornata mondiale del Vento e 1 TW
E si arriva alla Giornata mondiale che celebra questa tecnologia, il Vento, l’eolico, con la relativa industria che oggi celebrerà un traguardo importante e storico: il primo TeraWatt (1TW) di capacità produttiva di energia dall’eolico, onshore (a terra) e offshore (a mare).
Una tappa fondamentale. Perché per ogni terawatt di energia prodotta dal vento e dalla relativa industria, ogni anno il mondo risparmia 3,5 miliardi di tonnellate di CO2 emesse in atmosfera (tre-miliardi-e-mezzo-di-tonnellate, ma riuscite a pensare a una quantità così smisurata?). E perché con gli sviluppi della tecnologia e i progressi che ogni giorno si fanno (e dei quali state leggendo e leggerete su questo sito, con notizie che arrivano da ogni parte del mondo), il primo terawatt è stato raggiunto in 40 anni circa. Il secondo terawatt, secondo le previsioni di settore, sarà raggiunto entro il 2030.
2030 che ben sappiamo essere una data spartiacque nelle politiche climatiche. Per decarbonizzare il mondo, l’economia, la società entro metà secolo. Restando nei noti limiti dell’Accordo di Parigi. Quindi, come siamo messi lo sappiamo, così come quello che potrà accadere, in un senso o nell’altro. Quello che dobbiamo fare lo sappiamo: investire, impiantare e utilizzare massivamente energie rinnovabili, solare ed eolico in particolare.
E quindi il vento, insieme al sole, è una necessità; per tutto e per tutti. Per qualcuno, poi, per me senza dubbi, è anche un amore.
Buona Giornata mondiale del Vento a tutti!
Illustrazione: Daria Shlyamina






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