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Eolico offshore: da impianti, vantaggi ambientali per l’intero ciclo di vita

Uno studio pubblicato sulla rivista Sustainable Production and Consumption, in cui Mario Grosso (docente di Gestione e Trattamento Rifiuti), Lucia Rigamonti (docente di metodologie per il life cycle thinking) e Gaia Brussa (ricercatrice al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale) del Politecnico di Milano, hanno analizzato i potenziali impatti ambientali di un impianto eolico offshore galleggiante in fase di autorizzazione al largo della Sicilia. I risultati hanno evidenziato che gli impianti eolici offshore, sui quali sono riposte grandi aspettative per la decarbonizzazione del sistema elettrico, portano vantaggi ambientali per tutto il loro ciclo di vita.

Le fasi del ciclo di vita

Nell’analisi sono state incluse le fasi di approvvigionamento dei materiali, trasporto dei componenti, assemblaggio e installazione con imbarcazioni specializzate, manutenzione durante la fase operativa, smontaggio e fine vita.

Complessivamente, i risultati dell’analisi forniscono un’indicazione di massima, utile a prendere consapevolezza sui carichi ambientali di un sistema di generazione di elettricità da fonte rinnovabile e confrontarlo con altre fonti energetiche.

Risultati: i vantaggi dell’impianto eolico offshore

Dal confronto dei risultati, per 1 GWh di energia prodotta dal parco eolico con la medesima quantità di energia prelevata dalla rete elettrica nazionale, gli impatti complessivi dell’eolico risultano significativamente ridotti per la quasi totalità delle categorie di impatto analizzate: rispetto alla categoria “cambiamento climatico” il beneficio è pari ad una riduzione degli impatti del 92%, mentre si osserva un peggioramento solo per la categoria “esaurimento delle risorse abiotiche” (+95%). Inoltre, i risultati dimostrano che gli investimenti in termini di emissioni di gas a effetto serra ed energia verrebbero ripagati velocemente dall’evitata generazione di energia da fonti fossili, rispettivamente in 2 e 3 anni.

La letteratura scientifica è ancora carente quando si tratta di analisi del ciclo di vita (LCA) di parchi eolici offshore, con turbine di grande taglia (oltre 15 MW) installate su strutture galleggianti, che rispecchiano i recenti sviluppi del settore e le attuali tendenze di mercato. Tuttavia, per valutarne la reale sostenibilità ambientale, è significativo analizzare le tecnologie di generazione elettrica da fonti rinnovabili anche in ottica di ciclo di vita.

Il progetto di parco eolico esaminato

Il sistema oggetto di analisi – si legge nello studio – fa riferimento al progetto preliminare di un grande impianto eolico di tipo galleggiante progettato per essere realizzato circa 60 km al largo della costa occidentale della Sicilia (Marsala) e circa 30 km a ovest dell’isola di Marettimo.

Secondo la documentazione disponibile (Med Wind, 2020a), – specifica lo studio – è prevista l’installazione di 190 aerogeneratori di grande taglia, con potenza nominale di 14,7 MW, in linea con gli ultimi sviluppi della tecnologia per l’eolico offshore. Le dimensioni delle turbine di tale potenza corrispondono a massimo 250 metri di diametro del rotore e circa 150 metri di altezza della torre, per un’altezza massima di quasi 300 m (275, ndr), in punta alla pala quando si trova allineata con la torre.

Nel sito scelto per l’impianto la profondità dei fondali varia tra 100 e 900 metri in modo irregolare, per questo motivo è stato necessario prevedere l’installazione delle turbine su fondazioni di tipo galleggiante, invece che fisse sul fondale.

Qui per approfondire lo studio.

Fonti: PoliMi e Ingegneria dell’Ambiente

Via col Vento

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