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Eolico Offshore Molise, ecco il progetto definitivo: 1,05 GW su 70 pale, a oggi il più importante in Italia

Non ci sarà più l’impianto produttivo di idrogeno verde, pertanto le turbine eoliche sono state ridotte dalle iniziali 120. Investimento complessivo 2,1 mld, 750 occupati. Al momento è il progetto offshore italiano più importante in termini di capacità installata

La Maverick Srl, controllata dalla Green Bridge, ha presentato il progetto definitivo relativo al parco “Eolico Offshore Molise”, rivisto rispetto alla sua versione iniziale e in seguito all’istruttoria che, dalla iniziale istanza di quasi 13 mesi fa alla Capitaneria di Porto di Termoli (CB), ha portato alla Conferenza dei Servizi dalla stessa convocata lo scorso 21 giugno.

A Via col Vento lo abbiamo letto.

Eolico Offshore Molise

Il progetto prevede, dunque, l’installazione di 70 turbine (e non più di 120) da 15 MW, per una capacità complessiva di 1,05 GW al largo della costa molisana tra 21,7 e 40 km di distanza. Non essendo più previsto l’impianto di produzione di idrogeno verde (che sarebbe stato realizzato nella zona industriale del comune di Termoli) al quale erano dedicati 800 MW di produzione di energia, la capacità complessiva del progetto definitivo è stata conseguentemente ridotta. L’impianto di produzione verrà collegato alla Rete di trasmissione nazionale (RTN) nel punto di connessione della Stazione Terna S.p.A. ubicata nel comune di Montecilfone (CB).

Tra le modifiche significative del progetto, si legge nel documento presentato, “le due stazioni elettriche offshore (necessarie ad innalzare la tensione in uscita dai” generatori eolici offshore”, ndr) alla tensione di connessione alla RTN” , inizialmente previste “su piattaforme ancorare su pali infissi sul fondale” saranno invece “piattaforme flottanti, aventi un impatto ambientale di gran lunga inferiore, uguale a quello dei” generatori.

Inoltre, quanto alla localizzazione, “la sezione settentrionale dell’impianto” indicata inizialmente “è stata quasi del tutto eliminata per creare un accesso diretto al porto di Termoli, recependo le richieste del ceto peschereccio“, chieste “al fine di facilitare l’ingresso al porto” della principale località costiera molisana “soprattutto in condizioni meteomarine avverse.”

Relativamente all’area interessata dal parco eolico così come da progetto rivisto, essa è stata ridotta da 295 a 219 kmq (181 in acque territoriali e 38 extra), con uno spostamento verso sud rispetto a quella inizialmente individuata.

Le caratteristiche tecniche

  • La profondità media dell’area marina interessata è di 105 m (dati ISPRA), dal progetto si legge che la minima è di 88 e la massima di 126 m.

  • Parametri anemometrici del sito assunti: velocità media del vento di 6,35 m/sec; direzione prevalente Nord-Ovest; Capacity Factor lordo del 30,6% con efficienza complessiva dell’impianto del 95% che dà un Capacity Factor netto del 29,1%.

  • I 70 aerogeneratori (WTG) saranno caratterizzate dai seguenti elementi principali: potenza singola di 15 MW; rotore con altezza di 140 m, diametro di 236 m e costituito dalle classiche 3 “lame” o pale. Il modello selezionato, già dal progetto iniziale e confermato da quello definitivo, è l’aerogeneratore di ultima generazione tipo Vestas V236-15.0 MW. Le ragioni della scelta, afferma il presentatore del progetto, sono state guidate delle seguenti considerazioni: ha già ultimato la fase sperimentale, e nel febbraio 2023 ha raggiunto la piena operatività (potenza di 15 MW); le pale della turbina vengono costruite a Taranto; la torre della turbina potrebbe essere costruita presso l’area industriale della provincia di Chieti. Si tratta di uno dei modelli di turbina eolica per installazioni offshore più avanzato al mondo. La turbina prevista ha 3 pale da 115,5 m e un rotore di complessivi 236 m che corrisponde ad un’area spazzata di 43.742 mq. Con tali caratteristiche si stima un aumento dell’Energia Annualmente Prodotta (AEP) del 25% rispetto ai precedenti modelli di aerogeneratori compensando, in questo modo, i maggiori costi dovuti all’utilizzo di fondazioni flottanti e riducendo contemporaneamente il numero complessivo di turbine e la superficie occupata dall’impianto eolico. Le turbine in progetto saranno montate su torri tubolari di altezza (base-mozzo) pari a 150 m, con rotori a 3 pale ed aventi diametro massimo di 236 m. La colorazione della torre tubolare e delle pale del rotore sarà bianca e non riflettente. Le pale degli aerogeneratori, inoltre, saranno colorate a bande orizzontali bianche e rosse, allo scopo di facilitarne la visione diurna e tutti gli aerogeneratori saranno dotati di luce rossa fissa di media intensità per la segnalazione notturna, omologate ICAO, e comunque con le caratteristiche che saranno indicate dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC).
  • In funzione del dispositivo da stabilizzare (WTG o stazione elettrica), verranno utilizzati due differenti tipologie di floater: I) Gazelle, per gli aerogeneratori da 15 MW (FOWT, floating offshore wind turbines), sviluppato per Maverick, il floater è destinato ad essere assemblato all’interno del porto di Vasto, sullo specchio acqueo prospiciente la Banchina di riva (inizialmente) e successivamente presso la Banchina merci varie. La piattaforma Gazelle è la prima piattaforma ibrida commercializzata, essa è una derivazione delle TLP (tension leg platform), attraverso l’utilizzo di proprietà tipiche delle SSP (semi submerged platform). II) BW Ideol, per le stazioni elettriche (FOS, floating offshore substation). BW Ideol, sin dal 2012 ha sviluppato un floater basato sulla stabilizzazione del sistema attraverso l’inerzia offerta da uno specchio acqueo delimitato dal floater, con forma quadrata ed al suo interno è presente una “piscina”. “Anche se non è possibile che venga assemblato nel porto di Vasto, in base alla sua particolare forma,“evidenzia il progetto definitivo” Maverick ha deciso di utilizzare questo tipo di fondazione per le stazioni elettriche offshore. Inoltre, il floater ha un pescaggio idoneo ad essere ospitato nel porto di Vasto nella sua attuale conformazione (pescaggio minimo, 7.2 metri).”

  • Sistemi di ormeggio utilizzati. In funzione del floater da ancorare (Gazelle o BW Ideol), verranno utilizzati due differenti sistemi di ormeggio: per Gazelle, funi sintetiche/linee tese; per BW Ideol, catene/linee catenarie.

  • Àncora utilizzata. In funzione del floater da ancorare (Gazelle o BW Ideol), verranno utilizzati due differenti sistemi di ancoraggio: Gazelle,con àncora a gravità; BW Ideol, con àncora a trascinamento.

  • A proposito della logistica, un aspetto tutt’altro che secondario del progetto Eolico Offshore Molise è che “ha cercato di privilegiare la possibilità di realizzare tutte le operazioni di costruzione/assemblaggio di tali strutture in prossimità del sito di installazione del FOWF.”, si legge nel documento. “Il floater che verrà utilizzato (Gazelle) ha il pescaggio minimo tra tutte le fondazioni flottanti disponibili per turbine da 15 MW (3.5 metri), cosa che rende possibile il suo assemblaggio presso la “Banchina di riva” del porto di Vasto (CH)“.

  • Da cronoprogramma le turbine saranno installate tra gennaio 2028 e dicembre 2033

Energia rinnovabile prodotta e riduzione nelle emissioni

  • La produttività annua media prevista dal progetto definitivo è stimata in 2.673.300 MWh, che consentirebbe di coprire gran parte del consumo elettrico dell’intera regione, soddisfacendo il fabbisogno di elettricità complessivo di un territorio urbanizzato corrispondente a circa 440.000 abitanti, considerando un consumo statistico e omnicomprensivo pro capite per abitante pari a 6.000,2 kWh/anno.

  • Secondo Maverick, inoltre, l’impianto eolico offshore può fornire un significativo contributo sia in termini di emissioni evitate che di copertura del fabbisogno di energia elettrica e sottraendo quelle dipendenti dal ciclo produttivo, di installazione ed esercizio della centrale eolica offshore, in 30 anni di vita utile dell’impianto si eviterebbe il rilascio in atmosfera di: 35.163.170 tonnellate di CO2 (anidride carbonica), 10.430 tonnellate di SO2 (ossidi di zolfo) e 5.110 tonnellate di NOx (ossidi di azoto).

Quadro economico e occupati

Le ricadute economiche e occupazionali sul territorio interessato dall’impianto sarebbero tutt’altro che irrilevanti, attestandosi sulla cifra complessiva stimata di circa 750 unità tra risorse dirette (270), indirette (480) e indotto (200).

Il valore finanziario iniziale associato al progetto, che riporta anche gli investimenti che andranno effettuati per adeguare il porto di Vasto: circa 2,1 miliardi di euro. A questi si aggiungono 56 milioni per il costo delle attività di gestione e manutenzione associate al progetto, considerata le basi logistiche di Termoli e Vasto.

Ad oggi, il progetto Eolico Offshore Molise, essendo da solo superiore al gigawatt, è il più importante progetto eolico offshore in Italia, in termini di capacità installata (1,05 GW), quanto meno rispetto a quelli principali resi noti ad oggi.

Fonte e Carta: Progetto definitivo Eolico Offshore Molise

Foto: Gazelle Wind Power

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2 risposte a “Eolico Offshore Molise, ecco il progetto definitivo: 1,05 GW su 70 pale, a oggi il più importante in Italia”

  1. Avatar Emanuele Stella
    Emanuele Stella

    Gentile Paolo, grazie per il suo blog molto interessante e ben fornito di informazioni precise e pertinenti. E’ possibile accedere alle documentazioni di VIA per il progetto Molise se si dove? Grazie Mille, Emanuele

    1. Avatar Paolo Della Ventura

      Buongiorno Emanuele e grazie!
      Da quanto sappiamo, al momento, il progetto non è ancora arrivato alla fase di VIA.
      Chiedendole, se apprezza il sito e i suoi contenuti, di volerlo condividere con i suoi contatti,
      la salutiamo cordialmente e le auguriamo buon lavoro.
      A presto

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