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Sara Capuzzo e l’eolico collettivo di ènostra

Per InterVento abbiamo intervistato Sara Capuzzo, presidente e coordinatrice di ènostra coop, “la prima cooperativa energetica in Italia che produce e fornisce ai soci energia sostenibile, etica, 100% rinnovabile“.

La cooperativa ènostra ha a oggi, circa 7,6 GW di capacità installata, diffusa nel territorio nazionale: 4.8 GW da 32 impianti dei soci produttori (31 solare fotovoltaici e 1 idroelettrico) per circa 6.5 GWh/anno di energia prodotta; 2.8 GW da 14 impianti collettivi (11 fotovoltaici e 3 eolici) per circa 5.4 GWh/anno di energia prodotta. Degli eolici, un piccolo impianto in Sardegna, in provincia di Sassari, da 60 KW, e due turbine nel territorio comunale di Gubbio (PG), una da 900 KW (Il Cerrone, inaugurata a ottobre ’21) e una da 999 KW (Il Castiglione, inaugurato nello scorso luglio).

La coordinatrice e presidente Capuzzo ci ha raccontato in breve la storia della cooperativa, di come si sia unita in fusione con Retenergie che era nata come cooperativa di produzione di energia, nonché soci fondatori di ènostra, che invece faceva vendita di energia.

Impianti collettivi e prosumer

Gli impianti li chiamiamo collettivi perché sono realizzati grazie alla partecipazione economica dei soci, che -spiega – diventano oltre che cooperatori, quindi consumatori, diventano soci sovventori per consentire a ènostra di realizzare nuova potenza rinnovabile“. In questo modo, i soci “accedono a una tariffa a prezzo fisso, chiamata tariffa prosumer, legata al costo di produzione ai nostri impianti; sganciata dal mercato delle fossili e non soggetta alle fluttuazioni del PUN”, il prezzo unico nazionale, ovvero quello di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana.

Le pale eoliche collettive

I due aerogeneratori eolici realizzati in Umbria, ci spiega Sara Capuzzo, “ci sono stati presentati già sviluppati,” dallo stesso sviluppatore. “Abbiamo poi approfondito se fossero compatibili ai diversi standard previsti anche da ANEV, Greenpeace, quel protocollo che per noi è il riferimento. Sottoposto poi ai soggetti che potessero dare il benestare da parte di chi ha la nostra stessa sensibilità per la realizzazione degli impianti. Perché l’aspetto di impatto ambientale e sociale per noi è importante. E la relazione con il territorio è venuta dopo“.

All’inizio, spiega la presidente della cooperativa “c’era qualche criticità, dell’ostilità, sul territorio. In seguito, quando l’a turbina è stata realizzata e dopo che si è chiarito che il capitale fosse un capitale di tipo collettivo, la reazione è stata completamente diversa”. Con una grande volontà, anche di partecipare, all’evoluzione del progetto come Comunità energetica.

Una possibile evoluzione potrebbe essere quella di una integrazione con il fotovoltaico, giornaliera e stagionale per “dare la possibilità di avere maggiore beneficio per chi partecipa. Perché – spiega Capuzzo – le comunità energetiche danno beneficio per l’energia condivisa contestualmente alla produzione, cioè nell’unità oraria in cui viene l’energia viene prodotta. Più si differenzia la fonte di produzione più si copre il fabbisogno delle famiglie“.

Programmi di sviluppo

Sara Capuzzo, in conclusione, ci parla anche dei programmi di sviluppo di ènostra, di affiancamento a chi vuole realizzare comunità energetiche nei territori. Al momento “una sessantina di progetti” tra quelli in fase transitoria e quelli in studio di fattibilità. A questi servizi, si sommano anche quelli di consulenza alle imprese per capirne meglio i bisogni, e incoraggiare l’adozione di pratiche dedicate. Inoltre, anche l’attività per “affiancare le cooperative che nasceranno nei territori, condividendo la nostra esperienza anche di raccolta di capitale dal basso“, replicando nel locale l’esperienza nazionale di ènostra.

Buona visione e buon ascolto, con l’intervista integrale.

Via col Vento

di energie rinnovabili, politiche climatiche e notizie