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WindEurope: le cose stanno migliorando di nuovo per l’eolico offshore in Europa

Nel 2023 entrati in esercizio 4,2 GW di nuovi parchi eolici offshore(+68%) e confermati 30 miliardi di euro di nuovi investimenti (per 9 GW). Anche la catena di fornitura sta registrando un’inversione di tendenza

Il 2023 è stato l’anno migliore mai registrato per i nuovi impianti eolici offshore sia nell’UE che in tutta Europa. E’ quanto afferma l’associazione europea di categoria –WindEurope– in una nota. L’Europa ha costruito 4,2 GW di energia eolica offshore nel 2023, ovvero 1,7 GW in più rispetto al 2022. Di questi, 3 GW si trovavano nell’UE, con un aumento di 2,1 GW su base annua.

Paesi Bassi, Francia e Regno Unito hanno installato il maggior numero di nuove capacità, compreso il progetto “Hollandse Kust Zuid” nei Paesi Bassi, da 1,5 GW, ora il più grande parco eolico operativo al mondo.

Investimenti record nel nuovo eolico offshore

Anche gli investimenti nell’eolico offshore in Europa hanno raggiunto un nuovo record. È stato raccolto un totale di 30 miliardi di euro per 8 parchi eolici. Questo finanzierà 9 GW di nuova capacità offshore. Questo record arriva dopo che l’incertezza giuridica e gli interventi di mercato poco incoraggianti avevano portato a un calo degli investimenti nell’eolico offshore, scesi al minimo storico di 0,4 miliardi di euro nel 2022. Ciò significa anche, afferma l’associazione europea, che i progetti che hanno dovuto rimandare la loro decisione finale di investimento nel 2022 stanno ora procedendo: un’ottima notizia per la sicurezza energetica e la competitività dell’Europa.

Il 2023 ha visto diversi sviluppi positivi, che hanno portato a nuova fiducia e ottimismo tra gli operatori eolici offshore europei. L’Unione Europea ha pubblicato il  pacchetto UE sull’energia eolica  contenente 15 azioni immediate a sostegno del settore eolico europeo. 26 governi europei hanno firmato la Carta Europea dell’Eolico, impegnandosi ad attuare rapidamente le azioni loro attribuite nel Pacchetto Energia Eolica.

Nel Regno Unito, sottolinea WindEurope, il governo ha aumentato il prezzo massimo del 66% per la prossima asta offshore (AR6). Nessuno sviluppatore eolico offshore ha fatto offerte nella tornata d’asta CfD del 2023 (AR5) dopo che il governo del Regno Unito non è riuscito ad adeguare il prezzo massimo alla realtà del mercato dell’inflazione e dei prezzi dei fattori produttivi più elevati. Il nuovo prezzo massimo AR6 potrebbe aiutare il Regno Unito ad attrarre investimenti record nell’eolico offshore nel 2024.

Questa non è l’unica buona notizia dal Regno Unito: Ørsted ha preso la decisione finale di investimento sul più grande progetto europeo, il parco eolico offshore Hornsea 3 da 2,9 GW nel Regno Unito. RWE ha acquisito il portafoglio della zona eolica offshore di Norfolk da 4,2 GW e ha sottolineato la sua determinazione a riprendere il progetto Norfolk Boreas da 1,4 GW, che era stato precedentemente interrotto.

2024: un anno importante per le aste dell’energia eolica offshore

Se tutti i paesi condurranno le aste del 2024 come previsto, aggiunge ancora l’associazione dell’eolico europeo, quest’anno verranno messi all’asta almeno 40 GWGermania, Danimarca, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi sono i primi cinque paesi che metteranno all’asta la capacità nei prossimi due anni. La Francia annuncerà i risultati della prima gara d’appalto per l’energia eolica offshore galleggiante su scala commerciale in Europa. La Germania metterà all’asta 8 GW solo nel 2024. A titolo di confronto: l’Europa ha messo all’asta 13,5 GW di nuova capacità eolica offshore nel 2023.

Ma il 70% di tutte le aste nel 2023 hanno utilizzato offerte negative illimitate, chiedendo agli sviluppatori di energia eolica di pagare per il diritto di costruire un parco eolico offshore. Questo, secondo WindEurope, deve cambiare. Le offerte negative illimitate comportano numerosi grossi rischi. Gli sviluppatori devono coprire i costi aggiuntivi delle offerte negative. Possono trasmetterli ai consumatori di elettricità, che già soffrono a causa dei prezzi elevati, oppure alla catena di approvvigionamento dell’energia eolica, che è già alle prese con l’inflazione e l’aumento dei costi. Le offerte negative inoltre aumentano il rischio complessivo del progetto, il che a sua volta fa aumentare i costi di capitale. Questo è particolarmente impegnativo con i tassi di interesse oggi più elevati. Di conseguenza, le offerte negative illimitate mettono a rischio la realizzazione dei progetti.

Grande investimento nell’eolico offshore polacco

Il primo parco eolico offshore commerciale della Polonia, il progetto Baltic Power da 1,2 GW, ha raggiunto la decisione finale di investimento nel 2023, segnando l’inizio dei piani di sviluppo dell’eolico offshore della Polonia. Entro il 2040 la Polonia vuole avere 18 GW. Oggi la Polonia non dispone di energia eolica offshore.

Obiettivi di espansione ambiziosi, certezza giuridica e chiara visibilità sui progetti futuri sono fondamentali per attrarre investimenti nella catena di fornitura. E l’ambizione della Polonia sta dando i suoi frutti. Vestas ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova fabbrica di pale a Stettino, in Polonia, per la sua turbina eolica offshore V236-15,0 MW di punta. Si prevede che la fabbrica entrerà in funzione nel 2026. Insieme ai piani precedentemente annunciati da Vestas per la creazione di uno stabilimento di assemblaggio per navicelle offshore, Vestas potrebbe creare 1.700 posti di lavoro diretti a Stettino entro il 2026.

Windar Renovables ha firmato un accordo di concessione con l’Autorità Portuale di Stettino per la progettazione di una fabbrica di torri offshore in Polonia che creerà ulteriori 450 posti di lavoro diretti. Baltic Towers sta costruendo un’altra nuova fabbrica di torri a Danzica.

Ampliare la catena di fornitura

Oltre agli investimenti in Polonia, illustra ancora WindEurope, si stanno costruendo tre nuovi stabilimenti di produzione per turbine offshore da parte di Sif a Rotterdam, Baltic Structures a Esbjerg e SeAH nel Regno Unito. L’Europa ha bisogno di maggiori investimenti di questo tipo per evitare colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento dell’energia eolica offshore.

L’Europa è destinata a costruire circa 5 GW di energia eolica offshore all’anno nei prossimi tre anni. Ma -afferma l’associazione europea- non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi europei in materia di clima e sicurezza energetica. Ciò si aggiunge alla necessità di installare più energia eolica offshore verso la fine del decennio. I paesi europei dovranno costruire 24 GW all’anno nel periodo 2027-2030 per raggiungere gli obiettivi del 2030. Ma l’attuale catena di approvvigionamento eolico offshore può produrre solo circa 7 GW ogni anno.

Sono indispensabili investimenti in stabilimenti nuovi e ampliati, come quello ora annunciato da Vestas. Parallelamente, l’Europa deve garantire la presenza delle infrastrutture di supporto per l’energia eolica offshore, conclude WindEurope: questo significa investire in reti, porti e navi. 

Qui abbiamo visto i primi segni di progresso. I principali produttori europei di cavi elettrici offshore stanno espandendo i propri stabilimenti per garantire di poter soddisfare la crescente domanda di cavi per collegare i parchi eolici offshore in Europa. Bladt Industries sta costruendo un nuovo stabilimento in Danimarca per sottostazioni offshore. Smulders e Neptun Werft stanno costruendo un nuovo stabilimento a Rostock (Germania) per realizzare piattaforme di conversione. E Dragados sta espandendo le proprie attività di produzione di piattaforme per sottostazioni offshore a Cadice (Spagna).

Fonte e foto: WindEurope

Foto interne: Ørsted, Tom Buysse/Shutterstock

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