Dal Convegno “Energia dal mare”, consapevolezza che la copertura potrebbe essere “il 7% del fabbisogno elettrico nazionale“ a fine decennio
“Serve maggiore fiducia nei confronti delle rinnovabili dal mare. Il nostro potenziale di produzione di energia green dai primi impianti di eolico offshore in Italia potrebbe arrivare a 8,5 GW già al 2030, ovvero il 7% del fabbisogno elettrico nazionale. Ma per raggiungere questi risultati sarà necessario che tutti facciano la loro parte“. Così si è espresso Fulvio Mamone Capria, Presidente di AERO, l’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, nel convegno “Energia dal mare: il potenziale nazionale per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili offshore”, tenutosi a Roma.
“Abbiamo necessità – ha aggiunto Mamone Capria – di individuare e adeguare, anche con il supporto di risorse pubbliche, le infrastrutture portuali per supportare la realizzazione delle fondazioni galleggianti, e per favorire il posizionamento degli aerogeneratori e la loro integrazione con le fondazioni; occorre aprire un confronto con il Governo per rafforzare le dinamiche legate ai costi di connessione tra mare e terra e valutare nuove misure a supporto di tecnologie innovative e in più sarà necessario confrontarsi con il GSE sul tema delle future gare per l’assegnazione degli incentivi del FER 2.
Preoccupazione per gli atti governativi
Inoltre, – ha concluso – siamo molto preoccupati delle recenti proposte di norme e leggi che il Governo si appresterebbe a varare che metterebbero in discussione i diritti acquisiti da decine di proponenti che hanno già investito ingenti risorse economiche per presentare i progetti al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. Servono chiarezza e visione, altrimenti rischiamo numerosi contenziosi legali con conseguente paralisi del settore che farà perdere al Paese competitività, posti di lavoro e non ultima la produzione di energia pulita con la relativa decarbonizzazione così fondamentale in un momento in cui il cambiamento climatico non ci dà più tregua“.
WindEurope e IRENA
Nel corso della giornata si sono tenute diverse sessioni di lavoro intervallate dai saluti del Ceo di WindEurope, Giles Dickson, che ha dichiarato quanto l’Europa spinga i Paesi a raggiungere e superare già al 2030 i 60 GW di produzione di energia da eolico offshore e del Direttore generale di IRENA, Francesco La Camera, che ha sottolineato come “rimanere entro 1,5 gradi richiede la messa in atto di una serie di azioni tra cui triplicare le rinnovabili entro il 2030. Ciò significherebbe arrivare a una capacità di generazione di rinnovabili di 11 Terawatt al 2030. Bisogna sfruttare il contributo sinergico e complementare di tutte le energie rinnovabili. L’eolico, soprattutto galleggiante, in Italia e nel Mediterraneo può contribuire al raggiungimento degli obiettivi. AERO si è fatto un interlocutore solido per spingere alla transizione energetica. Lo scenario energetico del World Energy Transition Outlook di IRENA prevede un sistema energetico elettrificato ed efficiente dominato da fonti rinnovabili: la quota di rinnovabile nel mix energetico globale deve passare dal 16% del 2020 al 77% entro il 2050. L’eolico sarà fondamentale per questo obiettivo, incluso quella offshore. Se il mondo vuole realizzare lo scenario di 1,5 gradi, occorrerà una capacità installata 500 GW di eolico offshore entro il 2030 e 2.465 GW entro il 2050».
Cliccando sull’immagine è possibile seguire il convegno integrale:

Fonte: AERO
Video: Camera dei Deputati






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