L’associazione del settore elettrico Eurelectric ha reso noti i dati che mostrano come oltre il 50% della produzione di energia elettrica pubblica nell’UE provenga per la prima volta da fonti rinnovabili nella prima metà del 2024. L’Italia è oltre il 53% di quota rinnovabile, fossili a quasi il 47%.
Nel grafico cumulativo dei primi sei mesi, l’associazione mostra come le rinnovabili abbiano prodotto il 51% dell’energia UE (692 TWh), il nucleare il 23% (323) e le fossili il 26% (330). Nell’intero 2023 le tre macrotipologie di fonti sono state rispettivamente il 45% (1.219 TWh), il 23% (625) e il 32% (848). Ancora, nel 2020: 39% (1.089 TWh), 25% (684), 36% (1.013).
Guardando il periodo che va dal 2020 ai primi sei mesi del 2024, le rinnovabili sono complessivamente passate dal 39 al 51%, il nucleare dal 25 al 23% e le fossili dal 36 al 26%.
Europa, decarbonizzazione senza precedenti
L’associazione ha dichiarato che l’Europa si sta decarbonizzando a un ritmo senza precedenti, con il 74% dell’energia proveniente da “fonti energetiche rinnovabili e a basse emissioni di carbonio“, tra cui l’energia nucleare, segnando “un aumento significativo” rispetto alla quota del 68% del 2023, ha affermato Eurelectric.
“Il ritmo del cambiamento è impressionante. Queste cifre documentano che gli sforzi di decarbonizzazione delle aziende elettriche sono anni avanti rispetto a qualsiasi altro settore“, ha dichiarato il segretario generale di Eurelectric, Kristian Ruby. Tuttavia, Eurelectric ha dichiarato che i dati sulla domanda di elettricità sono meno incoraggianti: A causa della “delocalizzazione dell’industria all’estero, delle temperature più calde, del risparmio energetico e della lenta crescita economica“, la domanda di energia elettrica nell’UE nella prima metà del 2023 è diminuita del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 e ha continuato a rimanere bassa nella prima metà del 2024, con un 2,6% in meno rispetto a due anni prima, ha dichiarato Eurelectric. Una minore domanda di elettricità non deve far pensare che l’UE possa trascurare gli investimenti nel settore, ha sottolineato Ruby.
I dati per fonti di energia

Elaborando i dati Eurelectric per tipo di fonte e guardando il 2020, il 2023 e i primi sei mesi, il quadro è sintetizzabile nella seguente tabella. Essa mostra come l’eolico sia oggi la seconda fonte di produzione (poco oltre il 19% ) e inizia a incalzare il nucleare (23,5%); inoltre, il gas è passato dal 20 al 13% e il carbone sotto il 10%:

L’Italia
Per quanto riguarda il nostro Paese, le statistiche illustrano una situazione nel primo semestre 2024, in cui la produzione da fonti rinnovabili è oltre il 53% (65 TWh), contraltare di energie fossili che producono circa il 47% (57).
Ma solo nel 2021 la situazione era più che invertita, con le fossili al 59% e le rinnovabili al 41%.


La fonte di gran lunga principale di produzione di energia in Italia è il gas, anche in questo semestre record, con il 32% (39 TWh), ma in calo di diciotto punti dal 50% (144) dell’intero 2021. L’energia idroelettrica è stata la seconde fonte, oltre il 22% (27 TWh), in crescita dal 16% del 2021 (47).
L’eolico (di fatto solo onshore, quello a terra) è aumentato di oltre il 50% in questi primi sei mesi appena trascorsi, all’11% (14 TWh), rispetto ai dati 2021 in cui era il 7% (21 TWh).
Il solare è aumentato di circa due terzi, passando dal 9% del 2021 al 15% (18 TWh) di questi primi sei mesi 2024 e ha rappresentato la terza fonte di produzione elettrica del Paese.
I dati sono sintetizzabili dalla tabella che segue:

Insomma, la strada è molto lunga per la decarbonizzazione e per arrivare allo Zero Netto del 2050 e riuscire a stare nel percorso che porta agli 1,5 gradi di aumento della temperatura media globale. Ma le cose stanno accadendo e il miglioramento si vede nei numeri di quest’accelerazione.
Non basta, certo: vanno aumentati gli sforzi, anche perché sta accelerando anche la crisi climatica, come è ormai sotto gli occhi di tutti, in tutto il mondo. E lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili è stato, è e sarà l’unico modo per sconfiggerla, invertendo questo pericolosissimo trend che ha intrapreso l’Umanità.
Ma, al di là dei soloni della politica, italiana ed europea (e mondiale), e delle relative ignoranza e malafede da fake news, la transizione sta avvenendo. Dipende solo da noi: dal nostro sguardo lungimirante e dalla nostra mente aperta.
Fonte: Clean Energy Wire
Grafici: Eurelectric; Tabelle: elaborazioni VcV su dati Eurelectric






Lascia un commento