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Tyrrhenian Link, Terna sperimenta il riposizionamento della Cymodocea

Il gestore del sistema italiano di trasmissione (TSO) Terna Spa ha avviato il trapianto sperimentale di una pianta acquatica autoctona del Mar Mediterraneo, come parte delle compensazioni ambientali associate alla costruzione di un collegamento in cavo sottomarino doppio a corrente continua (CC) da 1.000 MW e lungo 970 km tra Campania, Sicilia e Sardegna

Terna spiega che queste operazioni di riposizionamento della pianta di Cymodocea nodosa nel sito di approdo di Fiumetorto, a Termini Imerese (PA) rientrano nel più ampio progetto che consentirà di collegare la Sicilia alla Sardegna e alla penisola italiana attraverso un doppio cavo sottomarino: il Tyrrhenian Link, infrastruttura strategica per il sistema elettrico italiano rispetto agli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC).

Trapianto di 20.000 Cymodocea nodosa

Nell’ambito dell’attività sperimentale di trapianto, l’operatore italiano sottolinea che saranno sostituite circa 20.000 piante in tre aree, per una superficie di 1.200 mq e una profondità di 10 metri, utilizzando tecniche sperimentali in linea con gli standard di sostenibilità ambientale. Tali attività prevedono due fasi: un primo trapianto di 800 mq e un secondo trapianto su altri 400 mq due anni dopo, che beneficerà dell’esperienza maturata attraverso il riutilizzo dei fattori sperimentali che avranno ottenuto i migliori risultati negli anni precedenti. La pianta Cymodocea nodosa, descritta come una pianta che svolge un ruolo essenziale nell’ecosistema marino, tanto da essere tutelata dall’Unione Europea, si dice che protegga la costa dall’erosione, preservi la biodiversità e catturi la CO2.

Terna intende investire circa 3,7 miliardi di euro nell’infrastruttura del Tyrrhenian Link. Prysmian e Nexans sono tra i player  incaricati  di fornire i cavi per il progetto, la cui piena operatività è prevista per il 2028. Una volta completata, la linea elettrica, per la quale qualche mese fa è stato firmato un accordo con la Banca europea per gli investimenti (BEI) per l’ultima tranche del finanziamento di 1,9 miliardi di euro, dovrebbe potenziare la capacità di scambio di energia elettrica, facilitare lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e migliorare l’affidabilità della rete.

Il progetto sperimentale

Secondo Terna, ogni fase del progetto di riposizionamento della pianta, ritenuto “puramente sperimentale perché mai sperimentato prima con questa specie, su così vasta scala e in mare aperto”, è stata seguita dal suo personale in collaborazione con il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNSIMa) e Sistemi avanzati per l’Ambiente (ECON), e condiviso con la Direzione Generale Tutela della Biodiversità e del Mare (MASE) grazie al supporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

L’operatore del sistema di trasmissione sottolinea due combinazioni di tre fattori sperimentali, che saranno impiegati, che riguardano il tipo di pioli utilizzati per fissare le fanerogame al fondale marino (plastica biodegradabile o acciaio zincato), la lunghezza dei singoli segmenti di fanerogame da ripiantare (lunghi o corti) e la loro disposizione sul fondale marino (lineare e parallela alla batimetria oppure curva o ad anello). Dopo il completamento delle attività di trapianto, è previsto l’avvio di un piano di monitoraggio ambientale quinquennale per rilevare il successo delle operazioni nel tempo attraverso un protocollo di campionamento appropriato. Si prevede che l’intervento di sei anni getti le basi per nuovi sviluppi riguardanti il ​​ripristino ambientale delle fanerogame marine.

All’inizio di quest’anno, il Mase  ha dato la sua benedizione  alla   linea elettrica sottomarina  Adriatic Link, anch’essa destinata a facilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili e supportare gli obiettivi di transizione energetica in Italia. Terna e Steg hanno recentemente accolto con favore l’accordo di sovvenzione  per l’interconnessione elettrica Elmed tra Italia e Tunisia.

A febbraio 2024 è stata lanciata una gara d’appalto per la fabbricazione e l’installazione di cavi onshore destinati al secondo  interconnettore Malta-Italia. Nel frattempo, la Commissione Europea ha dato il via libera a un programma italiano da 570 milioni di euro per incentivare le navi a utilizzare l’elettricità da terra all’ormeggio nei porti marittimi, stimolando la decarbonizzazione del settore marittimo.

Fonte: Offshore Energy

Foto: Terna Spa, Video: Tele One

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