I ricercatori del National Renewable Energy Laboratory (NREL) del Dipartimento dell’Energia (DoE) degli Stati Uniti hanno individuato un percorso fattibile verso la produzione di pale eoliche bioderivabili che possono essere riciclate chimicamente, consentendo il riutilizzo dei componenti e riducendo la pratica di inviare le vecchie pale alle discariche. La nuova resina, ricavata da risorse biodegradabili, offre prestazioni pari all’attuale standard di settore delle pale in resina termoindurente e supera alcune resine termoplastiche progettate per essere riciclabili.
PECAN
I ricercatori hanno costruito un prototipo di pala da 9 metri per dimostrare la producibilità di una resina derivabile dalla biomassa sviluppata da NREL, soprannominata PECAN (PolyEster Covalently Adaptable Network). Il processo di produzione è in linea con i metodi attuali.
Il processo di riciclo chimico consente di recuperare e riutilizzare ripetutamente i componenti delle pale, consentendo la rifabbricazione dello stesso prodotto. In un test, il processo ha completamente distrutto la pala prototipo in sei ore. I compositi realizzati con la resina PECAN hanno mantenuto la loro forma, hanno resistito a test di invecchiamento accelerato e possono essere prodotti in tempi simili al ciclo di polimerizzazione esistente per la produzione delle pale delle turbine eoliche.
Sebbene le pale eoliche a grandezza naturale possano raggiungere la lunghezza di un campo da calcio, le dimensioni del prototipo hanno dimostrato efficacemente il processo.
Fonte e foto: Windtech International






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