Gli ingegneri dell’Università di Edimburgo hanno condotto delle prove su robot sottomarini autonomi, in grado di prevedere le onde in tempo reale
Secondo il team di ingegneri dell’Università di Edimburgo, i robot sottomarini autonomi sono progettati per operazioni stabili in acque turbolente al largo della costa e potrebbero potenzialmente supportare una manutenzione più sicura e rapida dei parchi eolici offshore e delle turbine mareomotrici.
Finora, la natura imprevedibile delle onde ha limitato l’uso di robot offshore per la manutenzione delle piattaforme offshore, poiché influisce sulla loro capacità di rimanere stabili ed eseguire movimenti precisi. Tuttavia, robot stabilizzati con successo potrebbero semplificare i compiti che coinvolgono navi ed elicotteri o il sollevamento di attrezzature fuori dall’acqua, eliminando la necessità di personale addetto al lavoro in situazioni pericolose.
La vasca di prova FloWave
Gli ingegneri dell’università hanno sviluppato nuovi strumenti computerizzati e sperimentali per consentire ai robot autonomi di mantenere una posizione stabile nonostante vengano colpiti da onde irregolari. Hanno testato il loro sistema presso la vasca di prova FloWave dell’Università di Edimburgo, utilizzando i dati delle onde rilevati da una boa nel Mare del Nord per simulare le condizioni in cui i robot potrebbero lavorare. Dispositivi di rilevamento delle onde ancorati al fondale marino che misurano la direzione e l’altezza delle onde in arrivo trasmettono questi dettagli in tempo reale a un robot che lavora nelle vicinanze. Utilizzando queste informazioni, il robot potrebbe affrontare complesse perturbazioni nell’acqua per mantenersi in una posizione stabile.
I risultati finora ottenuti suggeriscono che il sistema potrebbe essere compatibile con i robot che operano sia in superficie sia a profondità maggiori, dove le perturbazioni possono essere più intense. Si dice anche che questa tecnologia rappresenti un progresso rispetto ai sistemi di controllo convenzionali, che operano in modo correttivo e tendono a rispondere lentamente alle rapide mutevoli perturbazioni dell’oceano.
Previsione di futuri disturbi integrata nei sistemi di controllo
Il dottor Kyle Walker ha affermato che la capacità degli attuali robot di percepire e contrastare i disturbi ambientali limita efficacemente l’uso di piccoli veicoli sottomarini. “Formando una previsione dei futuri disturbi delle onde e integrandola nel sistema di controllo, siamo in grado di espandere questa gamma con poche o nessuna modifica all’hardware del robot. In termini di trasposizione di questa tecnologia sul campo, si tratta di un enorme vantaggio e rende il nostro sistema applicabile alla maggior parte dei veicoli attualmente disponibili sul mercato“.
La ricerca futura cercherà di migliorare la capacità delle macchine autonome di svolgere compiti come l’uso di bracci robotici per rilevare la ruggine o riparare apparecchiature elettriche mantenendo una posizione stabile nell’acqua. Lo studio ha ricevuto finanziamenti dall’Engineering and Physical Sciences Research Council ed è stato il proseguimento del progetto di energia verde ORCA Hub, ormai completato, guidato dall’Università Heriot-Watt e dall’Università di Edimburgo.
Fonte: Offshore Magazine






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