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A Via col Vento è “Tempo di ritorno”, di Ferdinando Cotugno

Video intervista a Ferdinando Cotugno, giornalista (Domani, Vanity Fair, Esquire, Rivista Studio, Lucy, Sole 24 Ore) e scrittore (Italian Wood, Mondadori 2020; Primavera Ambientale, Il Margine 2022), con la presentazione del suo ultimo libro: Tempo di ritorno. Una storia di clima e di fantasmi (Guanda, 2025)

Una via di mezzo tra un romanzo, un memoir e un saggio. Può essere una buona definizione di sintesi del bellissimo ultimo libro di Ferdinando Cotugno, Tempo di ritorno. Una storia di clima e di fantasmi.

Il tempo di ritorno è, in statistica, il tempo che intercorre tra due eventi successivi di uguale entità o superiore a una certa intensità assegnata. Come ad esempio quello di un evento estremo. Ma è anche il ritorno dello scrittore verso paesaggi, fisici e familiari, in un viaggio indietro nel tempo, alla ricerca del momento preciso in cui la sua famiglia, quindi indirettamente lui stesso, diventa responsabile del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. Un carotaggio nella storia della famiglia, per estrapolare dati sul cambiamento climatico.

Un libro che, nei fatti, è anche la descrizione dello sviluppo urbano e industriale della città di Napoli dal dopoguerra e gli anni del boom economico ai giorni nostri e, di riflesso, lo sviluppo economico dell’Italia. Guidato dal capitalismo fossile e predatorio di cui oggi ci sono ancora molti segni visibili. Partendo dall’archeologia industriale del centro geografico del libro: Bagnoli.

Antropocene familiare

In Tempo di ritorno, Cotugno ha l’obiettivo di “cercare l’inizio della crisi climatica” nella storia della sua famiglia; il suo “Antropocene familiare”, risalendo alla storia dei propri nonni, a partire dal suo omonimo: Ferdinando. Che non ha conosciuto, ma grazie al quale riesce a scoprire la “scheggia nella corteccia del tempo”, ossia un esempio delle “tracce che lasciamo a fare la nostra storia climatica, conficcate nei luoghi, nelle città, negli oggetti”.

Il libro riguarda i passaggi intergenerazionali e intersezionali di come l’ambiente e il clima sia stato cambiato da scelte, individuali e collettive, e di come esse possano ancora cambiarlo e cambiare il pianeta, nel bene o nel male.

Con le politiche: economiche, industriali, energetiche e sociali. Coinvolgendo il piano dell’equità e della giustizia climatica e sociale. “L’unico ascensore sociale della mia generazione”, scrive Cotugno, è quello relativo all’aumento di parti per milione di anidride carbonica in atmosfera.

L’eredità

Un libro centrato sul rapporto genitori-figli, contemporaneo o passato. Da qui la storia, anzi le storie “di fantasmi”.

“La crisi climatica”, scrive il giornalista, “è una storia che si agisce collettivamente, ma si percepisce individualmente, sulle scale più gestibili del tempo personale e familiare. Nel clima siamo genitori, figli, siamo entrambe le cose, la crisi ha reso sistemico uno dei concetti più privati: l’eredità. Cosa lasciamo? E a chi?”.

E ancora, “che anno vedrà tua figlia? E che anno vedrà sua figlia? Un modo per dire che il futuro esiste, e ci riguarda, anche quello anteriore, che nemmeno gli accordi sul clima osano sfiorare”.

Da leggere

Riteniamo di consigliare assolutamente la lettura di questo ultimo lavoro di Ferdinando Cotugno, per molte ragioni.

Per la delicatezza e il coraggio con cui si affronta la durezza di pezzi importanti di autobiografia. Per l’esattezza e la precisione con cui sono descritti i paesaggi: umani, di luoghi, di tempi. Per alcuni esilaranti passaggi che di tanto in tanto si affacciano nel testo, tipici di chi ha la sensibilità e la gentilezza d’animo che contestualizza momenti difficili e li sintetizza in una battuta. Un libro devastante in alcuni passaggi e divertente in altri. Malinconico e romantico. Incredibilmente lucido e comunque speranzoso. Intimo e collettivo, contemporaneamente.

E perché la ricerca di un’origine personale di un ruolo, voluto o meno, cercato o meno, nelle cause del cambiamento climatico e in quale punto nel mondo e nel tempo è un’idea geniale.

Un libro che si legge con la fretta di finirlo e la certezza che, dopo averlo finito, mancherà.

La video intervista:

Via col Vento

di energie rinnovabili, politiche climatiche e notizie