Solo discussione politica, Italia attendista
Nessuna possibilità “realistica” di raggiungere un accordo politico sul target climatico al 2040, dunque la presidenza danese alla guida dell’UE ha deciso di tenere in agenda al Consiglio UE Ambiente del 18 settembre solo una discussione politica. È quanto si apprende a Bruxelles da fonti diplomatiche. “Un numero consistente di Stati membri ha espresso il desiderio di attendere una discussione a livello di leader“, fa sapere una fonte diplomatica dopo la riunione degli ambasciatori al COREPER di venerdì.
Non spetta alla presidenza dell’UE decidere di portare il dossier sul tavolo del Consiglio europeo ma diversi Stati membri, compresi quelli più grandi, hanno espresso questa preferenza. Il prossimo Consiglio europeo si terrà il 23 e 24 ottobre. “La discussione sulla legge sul clima è stata molto costruttiva e gli Stati membri hanno riconosciuto che sono stati compiuti progressi significativi. La presidenza danese ha tuttavia ascoltato le richieste di diversi Stati membri di coinvolgere i capi di Stato prima di poter raggiungere un accordo”, ha spiegato la presidenza che nei giorni scorsi ha consultato le capitali, presentando anche un nuovo testo di compromesso per avvicinare le posizioni.
Italia tra gli Stati che chiedono più tempo
Le capitali restano divise sull’ambizione dell’obiettivo: diversi Paesi – tra cui Italia, Francia, Polonia, Repubblica Ceca – chiedono più tempo e di portare la discussione al livello politico.
I ministri del clima si riuniranno il 18 settembre per un dibattito politico sulla legge sul clima con l’obiettivo di stabilizzare il testo. L’obiettivo della presidenza danese rimane quello di raggiungere un accordo sul Consiglio sulla legge sul clima “entro la fine dell’anno“. La Commissione europea ha proposto a luglio di tagliare del 90% le emissioni di gas serra entro il 2040, di cui il 3% coperte dall’acquisto dei crediti internazionali di carbonio da Paesi extra Ue a partire dal 2036.
(ANSA)






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