Written by

×

Revolution Wind: Trump ha appena subito la sua prima sconfitta nell’eolico offshore

Tribunale Usa autorizza la ripresa lavori di costruzione fermati dall’Amministrazione un mese fa

Prosegue il braccio di ferro sul Revolution Wind, progetto eolico offshore al largo delle coste del New England, tra Amministrazione Trump, Stati e sviluppatori.

Il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia ha emesso un’ingiunzione preliminare che consente a Revolution Wind di riprendere le attività interessate dall’ordinanza di sospensione dei lavori emanata dal governo. L’ingiunzione rimarrà in vigore fino al proseguimento della causa contro l’ordinanza.

Revolution Wind, una joint venture al 50% di Ørsted con Skyborn Renewables di Global Infrastructure Partners che sta sviluppando il progetto completato all’ottanta percento, ha dichiarato che continuerà le discussioni con l’amministrazione statunitense e altre parti interessate per cercare una soluzione. I lavori di costruzione dovrebbero riprendere a breve, dando priorità alla sicurezza.

Proprio Ørsted, sin dall’origine del provvedimento di sospensione di un mese fa esatto (era il 22 agosto), aveva espresso la volontà di fare ricorso contro la decisione dell’Amministrazione (e per essa il BOEM), valutando “tutte le opzioni per risolvere la questione al più presto. Ciò include il coinvolgimento delle agenzie competenti per il rilascio dei permessi per qualsiasi chiarimento o risoluzione necessaria, nonché eventuali azioni legali, con l’obiettivo di procedere con la costruzione del progetto fino al raggiungimento del COD  (Commercial Operation Date, la data di entrata in esercizio commerciale, ndr) nella seconda metà del 2026″, aveva dichiarato la società.

Un paio di settimane fa si erano espressi in modo secco e chiaro anche i pescatori del New England, impiegati per il progetto con contratti per attività di sicurezza e ricognizione: “È una follia fermare un progetto che aveva già i permessi” ha affermato Jack Morris, un caposquadra del Massachusetts che pure ha votato per Trump.

E, da ultimo, una settimana fa, anche i governatori di Connecticut e Rhode Island hanno annunciato di fare causa all’Amministrazione Trump per aver fermato i lavori del Revolution Wind e per “ripristinare lo stato di diritto, proteggere i propri interessi energetici ed economici e garantire che il governo federale onori i propri impegni”, si legge nel ricorso.

Via col Vento

di energie rinnovabili, politiche climatiche e notizie