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I porti al centro della transizione energetica europea: Ports de Normandie porta la voce delle regioni a Bruxelles

Ports de Normandie, in collaborazione con i deputati europei Stéphanie Yon-Courtin (Renew Europe) e Thomas Pellerin-Carlin (S&D), ha organizzato al Parlamento europeo una conferenza dedicata al ruolo dei porti territoriali nella transizione ecologica e al finanziamento delle infrastrutture marittime dopo il 2027.

L’evento, sostenuto dalla Regione Normandia, ha riunito rappresentanti politici europei, rappresentanti della Commissione europea, gestori portuali e attori del settore marittimo. In apertura, Hervé Morin, presidente della Regione Normandia e di Ports de Normandie, ha ricordato il ruolo strategico dei porti regionali nella sovranità energetica e industriale europea. Ha sottolineato i successi della Normandia – Cherbourg, Caen e Dieppe – veri e propri motori della riorganizzazione industriale e della transizione energetica, in particolare verso le energie marine rinnovabili.

Porti territoriali nella strategia portuale europea

«I nostri porti sono al centro della rinascita industriale ed energetica francese. Devono essere riconosciuti come infrastrutture europee del futuro, allo stesso titolo dei grandi hub logistici», ha dichiarato. I dibattiti della prima tavola rotonda hanno riguardato la transizione e la resilienza del settore marittimo. I relatori hanno chiesto il pieno riconoscimento dei porti territoriali nella futura strategia portuale europea, un chiaro orientamento dei finanziamenti verso la decarbonizzazione (elettrificazione, propulsione a vela, carburanti alternativi) e un approccio equilibrato tra competitività economica e ambizione climatica.

La Commissione europea ha ricordato che le nuove normative FuelEU Maritime e Alternative Fuels Infrastructure imporranno, a partire dal 2030, l’alimentazione elettrica in banchina delle navi, sostenendo la transizione energetica dei porti europei.

La seconda tavola rotonda è stata dedicata al finanziamento dei porti territoriali. CINEA ha presentato un bilancio del Meccanismo per l’interconnessione in Europa (MIE), già mobilitato per 3,5 miliardi di euro di progetti portuali dal 2014, e ha sottolineato la qualità dei dossier presentati dai porti della rete globale, indicando tuttavia che, a causa della mancanza di budget, solo una richiesta su tre viene accettata per questi porti.

Olivier Silla, Responsabile del Dipartimento Reti e investimenti sostenibili di CINEA, ha inoltre insistito sulla necessità di un bilancio rafforzato e di una dotazione dedicata per rispondere alle esigenze di elettrificazione e accesso ferroviario. I rappresentanti di Cipro, Irlanda e Normandia hanno sottolineato l’importanza di un finanziamento stabile, accessibile e adeguato ai porti di medie dimensioni, attori chiave della resilienza europea.

Per Philippe Deiss, direttore generale di Ports de Normandie, «i porti regionali, strumenti di sviluppo e creazione di valore aggiunto sui territori, dimostrano ogni giorno la loro utilità strategica. Devono essere pienamente integrati nelle priorità del prossimo bilancio europeo. La transizione energetica non potrà avvenire senza di loro».

La conferenza ha permesso di raggiungere un forte consenso: meno visibili rispetto a quelli della rete centrale, i porti territoriali sono tuttavia indispensabili per l’attuazione del Green Deal europeo. La loro decarbonizzazione, il loro ruolo industriale e il loro radicamento territoriale li rendono attori essenziali per la sovranità e la competitività dell’Europa.

Foto: Ports De Normandie, Porto di Dieppe

Via col Vento

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