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Gli scienziati lanciano l’allarme: nuove perdite di metano nei fondali marini dell’Antartide

Gli scienziati hanno scoperto nuove fuoriuscite di metano sotto i ghiacci dell’Antartide, nella regione del Mare di Ross, probabilmente legate al cambiamento climatico.

Abbiamo accertato la recente comparsa di molte di queste fuoriuscite, basandoci sulla loro scoperta in aree regolarmente esaminate per decenni, senza alcuna precedente presenza di fuoriuscite“, scrivono i ricercatori che hanno condotto un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. Le scoperte suggeriscono che le fuoriuscite dai fondali marini antartici non sono rare ma diffuse, sollevando interrogativi sui motivi che ne determinano la comparsa.

Probabile collegamento con attuali cambiamenti nel clima

Gli scienziati affermano che l’origine e i meccanismi dei nuovi sistemi di fuoriuscita rimangono incerti, ma processi simili possono essere osservati nei paleo-registri, dove sono collegati a periodi passati di cambiamenti climatici nella criosfera – un termine usato per riferirsi al “ghiaccio terrestre in tutte le sue forme”, prevalentemente nelle regioni artiche e antartiche. La scoperta di queste perdite indica ora una forte probabilità che siano collegate all’attuale periodo di cambiamenti climatici causati dall’uomo.

Il metano stesso è un potente gas serra che intrappola più calore dell’anidride carbonica, sebbene rimanga nell’atmosfera per un periodo di tempo più breve. Se le aree con perdite di metano fossero diffuse intorno all’Antartide, potrebbero esserci “preoccupanti feedback positivi attualmente indeterminati“, avvertono i ricercatori. Alcuni impatti a breve termine potrebbero essere osservati anche negli ecosistemi locali dei siti di fuoriuscita.

Perdite indirette da scioglimento delle calotte glaciali

Sebbene non sia stata determinata una causa specifica delle perdite di metano nell’ambito dello studio, i ricercatori hanno suggerito che altre perdite siano state indirettamente collegate allo scioglimento delle calotte glaciali. Con l’aumento della temperatura atmosferica, le calotte glaciali si sciolgono e perdono massa, il che a sua volta riduce il peso che impongono sulla superficie terrestre sottostante. La variazione di pressione influisce sul metano intrappolato nei serbatoi sotto il ghiaccio e ne consente la fuoriuscita. La “ricarica subglaciale“, ovvero l’ingresso di acqua nel serbatoio, può anche trasportare altro metano fuori dal serbatoio per consentirne la fuoriuscita.

I ricercatori hanno sottolineato che molto resta ancora sconosciuto riguardo alle perdite di metano e ai processi che le determinano. Tuttavia, l’importante ruolo del metano nel riscaldamento globale e gli impatti climatici in corso nelle regioni polari rendono questo argomento una priorità di ricerca globale.

Se questo sia indicativo degli impatti climatici in corso nella regione, come è accaduto nei registri geologici e nell’Artico, o di un cambiamento di regime con impatti locali sull’ecologia della regione, dovrebbe essere un obiettivo della ricerca sia nel Mare di Ross che in Antartide“, affermano i ricercatori, che “raccomandano sforzi di ricerca coordinati e internazionali per affrontare questo importante argomento“.

Via col Vento

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