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Ember: riprogettare le bollette elettriche per ridurre le importazioni di fossili nell’UE

I costi non energetici rappresentano fino al 75% dei conti elettrici in alcuni paesi, in Italia il 45%

L’adozione più ampia delle pompe di calore potrebbe ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas importato – che riscalda oltre il 30% delle case dell’UE – ma i prezzi elevati dell’elettricità la stanno frenando. Rimuovere i costi politici dalle bollette elettriche offre una soluzione semplice, afferma il centro studi Ember.

«L’Europa è nel pieno dell’inverno e, ancora una volta, molti paesi dipendono dai combustibili fossili importati per tenere al caldo le famiglie. Le pompe di calore offrono chiari vantaggi rispetto alle caldaie a combustibili fossili, ma i costi per i consumatori restano una barriera significativa», ha dichiarato Tom Harrison, analista della transizione elettrica presso Ember.

L’analisi

L’analisi di Ember mostra come i costi non energetici, come tasse e costi politici, possano rappresentare fino al 75% delle bollette elettriche in alcuni paesi, rendendo le pompe di calore molto meno competitive nonostante siano 2-3 volte più efficienti delle caldaie a gas. Spostare questi costi sui bilanci pubblici abbasserebbe il rapporto medio UE tra prezzo dell’elettricità e del gas da 2,85 a 2,51 – o a 1,98 se ridistribuiti sulle bollette del gas.

Le vendite di pompe di calore si dimostrano altamente sensibili a questi costi di gestione. I Paesi Bassi, con un basso rapporto prezzo elettricità-gas di 1,4, vendono tre volte più pompe di calore ogni 1.000 famiglie rispetto a Germania, Polonia o Ungheria, dove i rapporti superano il 3.

Italia

Nel 2024, in Italia il rapporto era prossimo al 3: riducendo i costi di rete, tagliando l’IVA, rimuovendo o trasferendo trasferendo i costi politici, potrebbe scendere a 1,5.

I costi non energetici sono circa il 45% del totale delle bollette elettriche.

Import di gas e filiera delle pompe di calore

L’Europa produce il 60-70% delle pompe di calore vendute nel continente, il che significa che una maggiore adozione non solo sostituirebbe il gas importato con rinnovabili prodotte localmente, ma stimolerebbe anche l’occupazione locale.

«Rimuovere costi politici obsoleti e garantire che i prezzi dell’elettricità siano competitivi con quelli del gas può aiutare a trasformare le scelte dei consumatori, ridurre le importazioni di combustibili e rafforzare l’industria europea delle pompe di calore nel breve termine – realizzando gli obiettivi REPowerEU per il 2030», ha concluso Tom Harrison.

Il prossimo Piano d’azione per l’Elettrificazione della Commissione Europea offre un’opportunità per esplorare opzioni affinché gli Stati membri alleggeriscano le tasse sull’elettricità.

Grafico: Ember

Via col Vento

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