L’amministrazione Trump ha sospeso oggi i contratti di locazione per i cinque parchi eolici offshore in costruzione al largo della costa orientale degli Stati Uniti, citando presunti rischi per la sicurezza nazionale.

In particolare, la misura riguarda i seguenti progetti:

• Vineyard Wind 1 (al largo del Massachusetts, già parzialmente operativo) di Avangrid e Copenhagen Infrastructure Partners;
• Revolution Wind (Rhode Island e Connecticut) di Ørsted;
• Coastal Virginia Offshore Wind (CVOW, Virginia) di Dominion Energy;
• Sunrise Wind (New York) di Ørsted;
• Empire Wind (New York) di Equinor.

Il Dipartimento dell’Interno, guidato dal segretario Doug Burgum, ha annunciato la pausa immediata motivandola con rischi emergenti per la sicurezza nazionale, identificati dal Dipartimento della Difesa (Pentagono) in rapporti classificati recenti. Tra le preoccupazioni specifiche vi sono le interferenze radar causate dal movimento delle pale delle turbine e dalla riflettività delle torri, che creano “clutter” (disturbi) capaci di oscurare obiettivi reali o generare falsi segnali. “Il dovere primario del governo degli Stati Uniti è proteggere il popolo americano“, ha affermato Burgum in un comunicato stampa.

A rischio miliardi di investimenti

Questa sospensione blocca di fatto la costruzione e l’operatività dei progetti, mettendo a rischio miliardi di dollari già investiti. La pausa consentirà alle agenzie federali di collaborare con i titolari dei contratti e i partner statali per valutare possibili mitigazioni dei rischi.

La decisione rappresenta un’escalation nella politica ostile dell’amministrazione Trump verso l’eolico offshore, settore già colpito da precedenti ordini esecutivi, revisioni di permessi e ritiri di aree di leasing durante il 2025.

Azioni della società energetica danese Ørsted, proprietaria di due dei progetti interessati, ha registrato un ribasso di oltre il 12% entro la tarda mattinata, con altre società come Dominion ed Equinor che hanno anch’esse registrato ribassi.