Dai dati consuntivi 2023: solo 3% dei ricavi da rinnovabili, poco oltre lo 0% quelli da mobilità elettrica e soli 3 GW di capacità rinnovabile installata con produzione per oltre il 60% all’estero e meno del 40% in Italia. Ricavi da gas in crescita al 46%
Le rinnovabili e la transizione per Eni, al momento, continuano a essere solo poco più di un obiettivo.
Il secondo bilancio (2023) di Eni Plenitude, la controllata che ha assorbito le attività gas e luce del gruppo e che si occupa anche di rinnovabili, è stato approvato qualche settimana fa con ricavi per 10,98 miliardi di euro (erano 12,6 nel 2022) e un utile netto di 219 milioni (contro una perdita netta di 109 l’anno precedente). Dallo stesso bilancio si evince che l’attività rinnovabile della società Eni continua a essere meno che residuale, al momento: 372 milioni di euro, il 3,38% dei ricavi complessivi (10.979), seppur in minima crescita dal 2,22 del 2022 e dall’1.5% circa del 2021.
I ricavi da mobilità elettrica sono diminuiti di oltre l’80% passando da 150 milioni del 2022 a 30 (lo 0,27% dei ricavi).
Poca cosa, pochissima, rispetto a quanto dovrebbe invece accadere nel mercato energetico e nel relativo mix, in vista della decarbonizzazione. E in vista di come si sta muovendo l’economia di tutto il mondo, di come dovrebbe muoversi la società tutta. Oltre che a tutte le attività di marketing, relazioni pubbliche e sponsorizzazioni varie.
E infatti oltre il 96% (10,6 miliardi circa) degli altri ricavi sono rivenienti da vendita di gas naturale (poco oltre 5 miliardi, circa il 47%) e di energia da fonti non rinnovabili e in minor misura servizi (complessivamente circa 5,8 miliardi, 53%).
Pochi passi avanti nel 2023
Se si esaminano i dati sulla capacità rinnovabile da eolico e solare fotovoltaico, dichiarati dalla stessa società nel suo bilancio, si evince come Eni Plenitude abbia aumentato la propria capacità a circa 2,993 GW (da 2,198 del 2022). Ma anziché spingere sull’acceleratore (e invece ha spinto sul gas, letteralmente), l’aumento è stato inferiore al 75% dello scorso anno: +795 MW a fronte di oltre 1 GW dello scorso anno.
Si conferma e si rafforza la linea di investimento focalizzata sull’estero. L’aumento di nuova capacità infatti, riviene dall’estero per la quasi totalità: 685 MW su 795 (86%: nel 2022 era il 65%) da acquisizioni fatte all’estero e 110 MW da acquisizioni in Italia (14%, contro il 35% dell’anno precedente).
Quanto alle due tipologie di rinnovabili nei propri assets, al 2023 Eni Plenitude disponeva di complessivi 1,913 GW da fotovoltaico (+728 MW sul 2022) e di complessivi 1,080 GW da eolico (+67 MW).

Eni rinnovabile all’estero, poco in Italia
Andando nei dettagli dello sviluppo della poca attività rinnovabile, balza all’occhio che la capacità rinnovabile della società che dovrebbe essere il fiore “verde” all’occhiello di Eni, viene per l’86%dall’estero e dal territorio italiano solo per il rimanente 14%.
Quanto al solare fotovoltaico (compresa la capacità di accumulo, lo storage), infatti, su 1,913 GW complessivamente installati al 31 dicembre 2023, solo 242 MW erano in Italia (12,7%: era il 14,8% nel 2022) e 1.671 MW (87,3%, contro 85,2%) all’estero (Stati Uniti, Spagna, Francia, Australia e Kazakistan, come da dettagli del riquadro).
“Al 31 dicembre 2023 – si legge nel Bilancio 2023 di Plenitude – la capacità installata da fonti rinnovabili è pari a 3 GW, in aumento di circa 0,8 GW rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente grazie alle acquisizioni effettuate in Spagna (Bonete) e negli Stati Uniti (Kellam), allo sviluppo organico dei progetti in Italia, Spagna e Kazakistan, nonché all’acquisizione di 3 impianti fotovoltaici negli Stati Uniti con una capacità totale pari a circa 0,38 GW, sottoscritta a fine 2023 con closing avvenuto in data 14 febbraio 2024.”
Quindi, anche quest’anno e come avvenuto lo scorso anno, in bilancio viene messa una nuova capacità produttiva rinnovabile, il cui investimento di fatto si è chiuso nell’anno successivo. Per circa la metà della nuova capacità installata dichiarata (circa 380 MW su 795 complessivi: il 48%).
Il solare
Quanto alle operazioni di investimento dell’anno tramite acquisizione, è lo stesso bilancio che narra come “il 30 gennaio Eni Plenitude SpA, attraverso la sua controllata statunitense Eni New Energy US, ha finalizzato l’acquisizione di un impianto fotovoltaico da 81 MW situato a Kellam nel nord del Texas. L’operazione è stata realizzata con il supporto di Novis Renewables LLC, la partnership tra Eni New Energy US, Inc. e Renantis North America Inc., esclusiva per gli Stati Uniti e dedicata allo sviluppo di progetti solari, eolici e di stoccaggio.” “In data 9 febbraio Eni Plenitude Renewables Spain SLU ha acquisito la società Maristella Directorship SLU detentrice di un progetto di energia solare della capacità di 89,9 MWp.” “In data 11 maggio Eni Plenitude Technical Services Spain SLU ha acquisito 2 società spagnole (Wind Hero SLU e Wind Grower SLU) detentrici ognuna di un progetto di energia solare della capacità di 50 MW.” “In data 21 giugno Eni Plenitude SpA ha acquisito da Helios UK (Spain) Ltd due società di diritto spagnolo (HLS Bonete PV SLU e HLS Bonete Topco SLU) che detengono due impianti fotovoltaici operativi con capacità complessiva di 96,4 MWp, localizzati nel centro della Spagna, in Castiglia-La Mancha (“Portafoglio Hydra”): impianto “Bonete II”, 49,9 MWp, e impianto “Bonete III”, 46,5 MWp.” A ottobre, “Plenitude ha acquisito da Plenium Partners, S.L. un portafoglio di sette progetti fotovoltaici in Spagna, della capacità complessiva di 330 MW, che hanno raggiunto lo stadio Ready to Build.” “A gennaio 2024 è stato annunciato l’accordo, firmato a dicembre 2023, con il quale Plenitude ha acquisito dalla società EDP Renováveis, S.A. un’interessenza dell’80% di impianti fotovoltaici situati negli Stati Uniti, Cattlemen, (Texas), Timber Road e Blue Harvest (Ohio), con una capacità complessiva installata di circa 478 MW, 382,5 MW in quota Plenitude. Il closing dell’operazione è avvenuto in data 14 febbraio 2024.”
A riguardo, vale il commento fatto in precedenza, circa l’inclusione della relativa nuova capacità installata inserita come dato consuntivo dell’anno.
Per l’Italia, a luglio “GreenIT, la joint venture tra Plenitude e CDP Equity, ha firmato un accordo con le società Hive Energy Limited e SunLeonard Energy Limited per lo sviluppo di quattro progetti fotovoltaici con una capacità complessiva fino a 200 MW. I nuovi siti saranno sviluppati in Puglia, Sicilia e Lazio.” A dicembre, “GreenIT, la joint venture tra Plenitude e CDP Equity, ha firmato un accordo con Galileo, piattaforma paneuropea di sviluppo ed investimento nel settore delle energie rinnovabili, per la realizzazione di progetti fotovoltaici in Italia con una capacità complessiva di circa 140 MW, con l’obiettivo di raggiungere circa 1.000 MW installata.”
L’eolico
Quanto al settore eolico, su 1,08 GW complessivamente installati al 31 dicembre 2023, 712 MW erano in Italia (66%, stabile) e 368 MW (34%) all’estero (Spagna, Kazakistan, Stati Uniti e Regno Unito, come da dettagli del riquadro).
In relazione all’energia dal vento, il bilancio 2023 Plenitude racconta come “a luglio, Vårgrønn, joint venture tra Plenitude e HitecVision, e la società irlandese di servizi energetici integrati Energia Group hanno definito un accordo per lo sviluppo di due progetti eolici offshore in Irlanda, con una capacità totale fino a 1,8 GW entro il 2030.” A ottobre, “Dogger Bank, il più grande parco eolico offshore del mondo di cui Vårgrønn detiene una quota del 20%, ha avviato la produzione di energia, trasmessa alla rete nazionale del Regno Unito.” A dicembre, “Plenitude ha siglato un accordo per l’ingresso nella partnership strategica con BlueFloat Energy e Sener Renewable Investments per lo sviluppo di progetti eolici offshore in Spagna. L’accordo consentirà di creare un consorzio leader nel settore dell’eolico offshore spagnolo con un portafoglio di circa 1,25 GW di progetti eolici offshore galleggianti.”
In relazione alle attività messe in piedi in Italia, “a gennaio 2023 Plenitude e Simply Blue Group, sviluppatore irlandese di progetti di blue economy, hanno firmato un accordo per lo sviluppo congiunto di una pipeline di nuovi progetti eolici offshore galleggianti in Italia. I primi tre progetti eolici offshore galleggianti, “Messapia” in Puglia, “Krimisa” in Calabria e “Atis” in Sardegna (con una capacità installata rispettivamente di 1.3 GW, 1.1 GW e 900 MW), sono già stati presentati alle autorità competenti. A marzo 2023, GreenIT, la joint venture tra Plenitude e CDP Equity, ha firmato un accordo con Copenhagen Infrastructure Partners (CIP) per lo sviluppo di parchi eolici offshore galleggianti nel Lazio e in Sardegna.
Mobilità elettrica
Come accennato in precedenza, i ricavi da mobilità elettrica del bilancio 2023 sono di 30 milioni di euro, diminuendo di oltre l’80% dai 150 milioni del 2022. Comunque pochissima cosa sul totale dei ricavi di Eni Plenitude: un irrilevante 0,27% del totale. Il bilancio 2023 evidenzia il numero dei punti di ricarica: erano 18.990 quelli installati al 31 dicembre dello scorso anno, aumentati del 45% dai 13.093, di cui 18.393 in Italia.
Da evidenziare, tuttavia, che come la stessa società riporta in bilancio, “in data 17 febbraio 2023, Eni Plenitude nell’ambito del programma “Connecting Europe Facility 2021-2027 (CEF2)”, programma di finanziamento della Commissione Europea a sostegno delle infrastrutture di trasporto in Europa, ha ottenuto un finanziamento di 50 milioni di euro da parte di Cassa Depositi e Prestiti SpA finalizzato a supportare gli investimenti di Be Charge, connessi alla realizzazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. L’effettiva erogazione di tale finanziamento è avvenuta a maggio 2023“.
Green o greenwashing?
Tutta questa attività di acquisizioni sembrerebbe, invero, una discreta azione sulla decarbonizzazione da parte di Eni. Ma se si ritorna sui numeri, però, resta la freddezza asettica dei dati riportati all’inizio di questo approfondimento:
- solo il 3% o poco più dei ricavi 2023 di Eni Plenitude sono stati da energie rinnovabili;
- la capacità installata ad oggi – nonostante tutti i progetti e le mosse messi in campo- al momento non è superiore ai 3 GW;
- quasi il 90% degli investimenti e della capacità rinnovabile sono ad oggi sull’estero.
Del bilancio consuntivo 2023, ben 192 pagine su 452 del documento riguardano il Report sulla sostenibilità e Relazione d’Impatto. In cui la società illustra cos’è la sostenibilità per Plenitude, la governance, narra di clima ed emissioni, di “sostenibilità di business“, parla di persone e comunità.
Per fare cosa esattamente? A fronte di un dato consuntivo di 3% dei ricavi 2023 da rinnovabili e del 97% di ricavi da gas ed energia non rinnovabile. Quindi chi ha sempre parlato di greenwashing del gigante fossile nazionale continua a sbagliare?
Tre questioni aperte
In conclusione, restano ancora aperti i tre interrogativi che ci siamo posti lo scorso anno, e a cui rimandiamo:
Perché Eni sta investendo sulle rinnovabili in gran parte all’estero?
Come pensa Eni, e per essa Eni Plenitude, di arrivare agli obiettivi di decarbonizzazione che si è data l’Italia come Stato membro dell’Unione europea e come singolo soggetto, se continua a investire sul gas?
Infine la principale: a fronte di quel 97% da bilancio Plenitude, è Eni che ha lavorato e sta lavorando su gas e fossili in base alla strategia del governo, che vuole fare dell’Italia il famigerato “hub europeo del gas”? O è il governo che ha in mente questa strategia -del tutto incompatibile con quanto richiedono la scienza mondiale del clima e tutti gli accordi europei e internazionali di decarbonizzazione- perché Eni lavora e vuole continuare a lavorare su gas e fossili?
Tabella: Eni Plenitude, Bilancio 2023






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